Domenico Tallini replica a De Biase: “Catanzaro e Lamezia Terme non possono e non debbono farsi la guerra ma devono unire le proprie potenzialità e le proprie ricchezze”

Domenico Tallini, Assessore Regionale

Domenico Tallini, Assessore Regionale

“L’intervento del dirigente dell’UdC De Biase, che ricordo solo per avergli portato la mia solidarietà personale in occasione di un attentato subito, conferma in pieno la mia tesi: a Lamezia Terme regna sovrano un consociativismo che punta a paralizzare ogni ipotesi di sviluppo della terza città della Calabria. I migliori alleati del sindaco Speranza si sono rivelati in questi anni proprio settori e spezzoni del centrodestra sull’altare di un campanilismo gretto e ottuso che ha finito per isolare una città che meriterebbe ben altro futuro. I miei interventi sulla situazione politica di Lamezia Terme sono pienamente legittimi in quanto sono un consigliere regionale eletto su tutto il territorio provinciale, ma soprattutto perché mi ritengo un politico che ama questa città al pari di quella natale. Mi sono sforzato di guardare ai problemi di Lamezia in un’ottica provinciale e regionale, nella consapevolezza che lo sviluppo della città della Piana è fondamentale per l’intera Calabria. E resto dell’avviso che Catanzaro e Lamezia Terme non possono e non debbono farsi la guerra – che poi sarebbe una guerra tra poveri – ma devono unire le proprie potenzialità e le proprie ricchezze per costruire una grande e attrattiva area centrale della Calabria.

Io ritengo, ma vorrei conoscere l’opinione di De Biase in merito, che il sindaco Speranza, ottima persona sul piano personale, abbia fallito su tutto il fronte, portando il Comune sull’orlo del dissesto. Ho anche rivolto un appello al centrodestra lametino perché individui subito programmi e candidato sindaco per una reale svolta politico-amministrativa.

Sulla questione del Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria, De Biase fa grande confusione. Intanto, non si tratta di una nuova istituzione – se così fosse sarebbe più che legittima la candidatura di Lamezia Terme – ma di un ufficio regionale già esistente da tanti anni nel Capoluogo e che quindi ne sarebbe privato in maniera non lecita. Così come non comprendo le ragioni, in un momento in cui si chiedono allo Stato nuovi e più umani spazi carcerari, che hanno portato alla chiusura della casa Circondariale di Lamezia Terme che era un presidio di legalità e che produceva un certo indotto. Interventi come quelli di De Biase, portatore di un campanilismo preistorico, rafforzano la mia idea: Lamezia Terme ha bisogno di una nuova classe dirigente, aperta, lungimirante, capace di utilizzare al meglio le straordinarie potenzialità di una città che può divenire il polo direzionale-economico della Calabria.”

 Domenico Tallini
Assessore Regionale

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