Lamezia, Raffaele Mastroianni (FdI): “Serve una mappa delle aree a rischio idrogeologico. Calia-Annunziata, una tragedia annunciata”

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Il componente dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia, Raffaele Mastroianni, alla luce delle problematiche emerse relativamente al dissesto idrogeologico, afferma che serve una vera pianificazione di protezione civile per il suddetto rischio e l’utilizzo di risorse umane per garantire l’incolumità dei calabresi.

“Le tragedie che si sono verificate negli ultimi anni e che hanno visto la morte anche di due bambini nella zona del lametino, ha riacceso i fari sul tema del dissesto idrogeologico nella nostra Regione. La Calabria, afferma Mastroianni, è un territorio che ha delle peculiarità orografiche, nonché una dissennata gestione del territorio, gravato da abusi edilizi nel totale non rispetto dell’ambiente, tale da prevedere interventi mirati e celeri per scongiurare altre tragedie. A tal proposito il dirigente di Fratelli d’Italia sollecita gli Enti preposti ad una mappatura delle aree a rischio idrogeologico con forte grado di pericolosità per la programmazione e progettazione di azioni di tutela e salvaguardia. Inoltre, si domanda come mai non vengano utilizzate quelle risorse umane presenti a partire dal mondo della forestazione attraverso, ad esempio, il coinvolgimento degli operai forestali nelle attività di prevenzione e messa in sicurezza del territorio.

Il dirigente di Fratelli d’Italia, infine, sottolinea la circostanza in cui versano i comuni calabresi circa la mancanza di strumenti adatti per far fronte alle emergenze. In Calabria, secondo il rapporto Ispra, il 100% dei comuni è a rischio idrogeologico, minacciando anche il nostro patrimonio culturale. La popolazione a rischio, residente in area da pericolosità da frana, è di circa 171.000 persone, a cui si sommano circa 246.000 persone in aree a pericolosità idraulica. Gli eventi alluvionali traggono origine dallo stato di dissesto in cui versa il territorio da fenomeni di disboscamento criminale e dallo spopolamento dei presidi montani.

Secondo Mastroianni manca ad oggi un buon piano di protezione civile, che deve essere predisposto in tempi brevi, nonché un celere intervento nel programmare opere di difesa del suolo, mirate alla messa in sicurezza del territorio. Bisogna recuperare una cultura diffusa verso il rispetto, la cura e la valorizzazione del territorio a partire dalle scuole. Il Dirigente di Fratelli d’Italia si sofferma in modo particolare sulla situazione in cui versano le località Casturi-Calia-Annunziata, frazioni di Lamezia Terme, situate a nord dell’abitato “nicastrese”, interessate da un intenso dissesto idrogeologico, che ha portato ad un fronte di frana prospiciente l’alveo del torrente Piazza, a destra idrografica, dove la zona di distacco coincide con la Chiesa dell’Annunziata, lungo la strada comunale Mercuri.

Tale frana, da studi fatti dal punto di vista geologico, risulta essere una tra le più pericolose della Calabria, sia per l’estensione del fronte di frana, sia per la pericolosità che può scaturire da un evento drammatico simile al Vajont. Tale fenomeno franoso è evidenziato come frana profonda attiva, mentre l’alveo del torrente è segnalato come “alveo con tendenza all’approfondimento”.

Secondo Mastroianni, questa situazione di fatto potrebbe innescare un collasso del corpo franoso in esame con un conseguente sbarramento del decorso dell’acqua e con la conseguente formazione di una diga, i cui effetti sarebbero catastrofici nei confronti dell’abitato lametino. In questi anni si sono effettuati degli interventi parziali di messa in sicurezza della zona, opere che dovevano consolidare la frana, ma secondo Mastroianni, l’intervento se pur è servito a limitare i danni attuali, non ha però risolto definitivamente il problema. Ciò si evince da un continuo movimento del fronte di frana, che ha causato addirittura l’abbassamento delle costruzioni ivi presenti e la riduzione ad una sola carreggiata della strada comunale. Molte sono state le pressioni a livello comunale, dichiara Mastroianni, nelle varie giunte che si sono susseguite negli ultimi 15 anni, sia da parte di tecnici professionisti, nonché degli abitanti della zona, ma gli interventi fatti fino ad oggi, non sono serviti per scongiurare un possibile evento catastrofico. La popolazione residente in queste zone vive costantemente nel terrore che da un giorno all’altro possa succedere qualcosa di irreparabile, ma le amministrazioni ed in particolare la Regione Calabria, che è responsabile della tutela del territorio in questione, risulta essere sorda al grido di queste persone. Mastroianni sottolinea che negli anni passati, effettivamente, si è visto un interessamento delle varie istituzioni calabresi, ma solo ed esclusivamente a tragedia già consumata, inutili passarelle, seguite da tante promesse, poi dimenticate, che uccidono per una seconda volta”.

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