Italo Reale: “Lo scioglimento del Comune sarebbe decisione nefasta per futuro città”

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Di seguito la nota stampa di Italo Reale in merito alla questione dello scioglimento del consiglio comunale lametino.

“Vorrei ancora sperare che il Consiglio dei Ministri non decida di sciogliere il Consiglio Comunale di Lamezia Terme perché ritengo tale decisione nefasta per il futuro prossimo della città.

Credo infatti che “una altra volta” dimostrerebbe l’incapacità, soprattutto del Centro destra di affrancarsi dai voti della mafia, un carenza di intelligenza di quella classe dirigente che per tre volte di seguito è caduta nello stesso errore ma anche una generale distrazione della città sui principi di democrazia e legalità che dovrebbero accompagnare le elezioni.
Non solo, a tutto ciò si aggiungerebbe il discredito in tutta Italia e la considerazione che non vedo come una Commissione Straordinaria possa aiutare la città ad approfittare della flebile ripresa che ogni tanto appare.

Inoltre, temo la legge sullo scioglimento – indispensabile ma pericolosissima – perché i criteri di applicazione non sempre sono collegati a sentenze che affermano, in modo indiscutibile, una presenza diretta o indiretta della mafia nelle elezioni e nelle istituzioni (e quindi la guardo con il necessario sospetto).

Detto questo debbo aggiungere che il Sindaco sta lavorando, con grande passione per arrivare allo scioglimento visto che non ha controllato le sue liste, permettendo le infiltrazioni che oggi paghiamo, ha tenuto alla Presidenza del Consiglio un eletto il cui risultato potrebbe essere stato condizionato dall’acquisto di voti, un Vice Presidente coinvolto in un processo di mafia, non ha spinto alle dimissioni chi poteva essere sospettato di collusioni, non ha accolto la richiesta del Centro Sinistra di una Giunta autorevole al di sopra di ogni sospetto (facendoci assistere alle dimissioni periodiche dei suoi assessori) e con le modifiche che intendeva portare al Piano Strutturale ha riaperto la polemica ed i sospetti di favoritismi (se non di più) – che si accompagnano a decisioni con cui si trasformano decine di ettari da agricolo ad edificabile.

Ma soprattutto, ripetendo un errore già visto, il Sindaco litiga con le Istituzioni quotidianamente e non sfugge alla tentazione di buttarla in politica peggiorando una situazione delicatissima.

Di tutt’altro avevamo bisogno, certamente di un clima disteso in cui tutti eravamo autorizzati a difendere una amministrazione non di parte ed efficiente, un consiglio autorevole ed attento ai bisogni della città e non di digiuni e di scontri con la Prefettura”.

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