Referendum, affluenza alle 19 oltre il 57 per cento

imageROMA – Si conferma il buon dato dell’affluenza alle urne per il referendum costituzionale. le prime cifre che stanno arrivando al Viminale (3.904 Comuni su 7.998) indicano una percentuale del 57,10 per cento. Alle 12 di oggi si era recato alle urne il 20,14 per cento degli aventi diritto. Trattandosi di una consultazione costituzionale non è necessario il quorum di affluenza minima previsto invece per i referendum abrogativi. Si può votare fino alle ore 23. Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento dei votanti.

Verso le 13 scoppia il caso delle matite cancellabili. La psicosi si diffonde in rete e manda in tilt i seggi. “La matita che ho usato per votare era cancellabile. Dopo aver provato su un foglio e averlo constatato ho denunciato la cosa al presidente del mio seggio”, scrive sulla sua pagina Facebook Piero Pelù, che posta la foto della sua denuncia e quella delle matite usate nel seggio. Nei commenti però c’è chi fa notare che la matita è cancellabile su carta normale ma non sulla scheda.

Matteo Salvini cavalca immediatamente la polemica: “Pazzesco! cominciano ad arrivare segnalazioni (le prime da Roma e Mantova) di matite elettorali che si possono cancellare con una semplice gomma!”. In breve arrivano denunce su presunte irregolarità da tutta Italia. A Catania, dopo l’intervento della Digos, tre lotti di matite vengono sostituiti nella sezione allestita scuola Dante Alighieri. Sono proprio le prefetture siciliane, però, a fare appello contro “inutili allarmismi” e a precisare: “La matita copiativa può essere cancellata da un foglio bianco, ma non dalla scheda elettorale”

Dopo una campagna elettorale durissima, caratterizzata fino all’ultimo da toni molto accesi e scambi di accuse, con il referendum gli italiani decidono le sorti della riforma costituzionale. Le operazioni di voto sono iniziate alle 7 e proseguiranno fino alle 23. Subito dopo inizierà la scrutinio che Repubblica.it seguirà in diretta. Alle urne sono chiamati 46.714.950 elettori, di cui 22.465.280 uomini e 24.249.670 donne. Alle 12 l’affluenza è alta con l’Emilia-Romagna al top (ha votato il 25,96%) e la Calabria in coda con il 13,02%.

“Tanti elettori alle urne? Me lo aspettavo perché si vota per una questione importante. Significa che la gente ha voglia di dire qualcosa” dice l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani dopo aver votato, assieme alla moglie, al solito seggio della Scuola Pezzani, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione.
In gioco non c’è soltanto la riforma che ridefinisce tra le altre cose i compiti e la composizione del Senato – ponendo fine al bicameralismo paritario – le competenze di Stato e Regioni, l’elezione del presidente della Repubblica. Dalla vittoria del Sì o del No dipendono anche la tenuta del governo Renzi e l’assetto del quadro politico. E c’è grande attenzione per la reazione dei mercati, che si prevede negativa in caso di bocciatura della riforma. Le polemiche che hanno segnato la campagna elettorale confermano l’importanza della partita. I due schieramenti si sono dati battaglia senza esclusione di colpi anche alla vigilia, accusandosi reciprocamente di aver rotto il silenzio elettorale nel giorno che precede il voto.

Oltre al risultato, sono due le variabili su cui si concentra l’attenzione di politici e osservatori: l’affluenza alle urne per un referendum che, seppur su un tema complesso, sembra aver richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica. E l’esito del voto all’estero, che potrebbe essere, secondo molti, determinante se lo spoglio risultasse sul filo. Le schede di chi ha votato fuori dai confini nazionali sono arrivate a Castelnuovo di Porto, vicino a Roma, dove sono stati insediati gli appositi seggi. Gli elettori aventi diritto al voto per corrispondenza all’estero sono 3.995.042, di cui 2.077.455 uomini e 1.917.587 donne. (Repubblica)

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