Proclamazione del sindaco di Lamezia Paolo Mascaro

proclamazione_mascaro1LAMEZIA TERME (CZ) – Questa mattina alle ore 11.54, in un’aula del Tribunale lametino, Paolo Mascaro è stato proclamato Sindaco della città di Lamezia Terme.

Alla presenza di tanti colleghi, nel luogo dove il neo sindaco ha operato quotidianamente, della sua famiglia e del suo staff, Paolo Mascaro ha iniziato ufficialmente la sua avventura alla guida della città.

proclamazione_mascaro2Immediatamente dopo, nella Sala “Napolitano” di via Perugini, il passaggio delle consegne con il sindaco uscente Gianni Speranza.

Nel suo ormai ex ufficio, Gianni Speranza ha accolto il suo successore e insieme si sono avviati verso la sala “Napolitano” dove è avvenuto ufficialmente e alla presenza della famiglia, degli amici e della stampa, il passaggio della fascia tricolore.

Dopo il ringraziamento e l’augurio di Gianni Speranza, è stata la volta di Paolo Mascaro che, nel suo primo discorso da sindaco della città, ha ringraziato Gianni Speranza “per essere come al solito particolarmente cortese, particolarmente garbato, particolarmente sincero. Ci siamo già visti ieri, abbiamo parlato e reciprocamente ci siamo dati impegno che il suo apporto sarebbe stato da lui fornito con grande piacere. Da oggi innanzi, anche con il cambio della figura del sindaco, ci saranno due persone a Lamezia a lavorare unicamente per l’interesse spassionato per questa città”.

“Essere oggi il sindaco di Lamezia Terme significa coronare un sogno – ha detto emozionato Mascaro – il sogno di iniziare una missione, la missione che ha appena terminato Gianni che per dieci lunghi anni ha retto la città in un periodo difficile, economicamente devastante, tra mille difficoltà.

Oggi, prima di venire qua, sono andato in due luoghi che ritengo due luoghi cardini: su Corso Numistrano presso i Servizi Sociali e presso la Biblioteca Comunale. L’aspetto della sofferenza sociale e l’aspetto della cultura, simbolicamente ho scelto questi due luoghi prima di indossare quella fascia tricolore che prometterò e prometto di onorare con tutte le mie forze, con tutta la mia onestà morale, con tutto ciò che io potrò dare a questa terra.

Dico a chi in questo momento ancora in questa terra delinque che questa amministrazione tenderà la mano a tutti coloro che in maniera netta decideranno di troncare la loro connivenza o la loro partecipazione alla criminalità. Per me un onore e una fortuna indossare la fascia, ringrazio il Signore che mi ha permesso di coronare questo sogno.

Da subito partiamo per sconfiggere le difficoltà, per sconfiggere la miseria, per sconfiggere la criminalità, noi continueremo in quel sogno. E’ ovvio, è scontato e naturale, probabilmente tra me  e Gianni ci sono delle differenze anche di impostazione della città, non dobbiamo certamente, nel momento della cerimonia, omologarci in tutto, avremo sicuramente due differenti modi di agire amministrativo, ma non esiste un modo migliore rispetto all’altro, sono diversi modi di comportarsi. Io credo che chi indossa quella fascia tricolore ha l’unico obbligo che è quello di sapere, da quell’istante, che le sue responsabilità sono centuplicate, che ogni suo gesto è amplificato nei confronti di tutti e quindi dovrà servire e dovrà amare quella fascia che indossa. Nel verbale che ho firmato mi si dice che mi viene consegnato il territorio comunale, solo ciò mi da un’emozione infinita, io dico che quel territorio che oggi mi viene consegnato, da qui a qualche anno potrà splendere di una luce migliore, e soprattutto quel territorio comunale possa consentire ai nostri figli, ai nostri nipoti di vivere in una città che sia più bella, più accogliente, culturalmente apprezzata e che possa essere un modello di ispirazione per gli altri.

Ringrazio Gianni per l’esempio che ha dato di onestà, e rassicuro tutti che la mia sarà un’amministrazione aperta al popolo, aperta ai problemi, aperta alle sofferenze”.

Presenti in prima fila la moglie del neo sindaco Luigia Spinelli, e poi il fratello con la moglie, il figlio, la sua ex moglie e la madre, la professoressa Clotilde Barberio la quale, in maniera disattesa, si è alzata, ha preso il microfono e si è messa a parlare davanti agli occhi stupiti del figlio. “Questi sono due miei figli – ha detto la prof abbracciando Gianni Speranza e il figlio – Gianni è stato mio alunno, anche se non il preferito (e qui le risate dei presenti) lui è mio figlio, testardo e ostinato come me. Oggi sono entrambi qua, segno che i miei insegnamenti di educatrice e di madre sono stati assorbiti”.

Forse la prima volta nella storia, sicuramente in quella lametina, che la madre del sindaco prende la parola in una cerimonia ufficiale di passaggio delle consegne.
“Avrete capito, ora, da chi ho preso” ha simpaticamente rilanciato Paolo Mascaro, abbracciando affettuosamente la sua mamma.

Candida Maione

 

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