Presentati i candidati al Consiglio comunale che sostengono Pasqualino Ruberto nella corsa a Sindaco di Lamezia

ruberto_ciampaLAMEZIA TERME (CZ) – Nel tardo pomeriggio di ieri, il candidato a Sindaco di Lamezia Terme, Pasqualino Ruberto, ha dato vita al primo dei tre appuntamenti relativi alla presentazione ufficiale dei 144 candidati al Consiglio comunale nelle sei liste che lo sostengono.

Si tratta di una nuova fase della sua intensa campagna elettorale tra la gente, denominata «Prima gli ultimi», per sottolineare la vicinanza a tutte quelle fasce sociali che versano in situazioni di disagio economico ma anche abitativo. Per questa ragione Ruberto ha individuato tre aree periferiche-simbolo poste nei tre ex comuni. Si è iniziato appunto ieri in Via Saverio D’Ippolito nel cosiddetto rione «Ciampa di cavallo»; si proseguirà  giovedì 14, alle ore 19, all’interno del popoloso quartiere del Villaggio Kennedy in quel di Sambiase; infine, sabato 16 sempre alle ore 19, terza e conclusiva presentazione dei candidati in Località Pitizzanni.

A turno, sei candidate — una per ciascuna lista — hanno letto i nomi dei 144 aspiranti consiglieri: Angela De Vito per la lista civica «Lamezia nel Cuore»; Ramona Chirumbolo per «Rinascita di Lamezia»; Romina Catroppa per «Pasqualino Ruberto Sindaco», Mara Bruno per «Labor»; Angela Scaramuzzino per la lista «Lavoro per Lamezia» ed infine Antonella Salatino per «Fratelli d’Italia».

Subito dopo, in una cornice davvero insolita, ha preso la parola Pasqualino Ruberto, che si è rivolto a un pubblico davvero numeroso, al quale si è unito — dai balconi degli edifici popolari che circondano la piazza — gli abitanti del quartiere, “onorati” per la prima volta di un comizio elettorale da parte di un aspirante sindaco.

Diversamente dal solito, Ruberto si è rivolto ai presenti rispondendo ad otto domande rivoltegli da una delle candidate. La prima domanda chiedeva come costruire una città che sappia guardare al futuro: Ruberto ha prontamente sottolineato che non ci può essere un domani se ci sono parti di Lamezia lasciate ai margini, dove non viene prestata alcuna attenzione ai servizi e a quella “normalità” del vivere sociale tralasciata in dieci anni di amministrazione di centrosinistra. «Si inizia dagli ultimi, — ha detto Ruberto — dalle cose ordinarie per migliorare il presente e costruire un futuro che non veda più cittadini o aree di serie A e serie B, o peggio ancora di Serie C!»

Lo stesso ha poi ringraziato i suoi candidati, che si stanno spendendo in una campagna elettorale con entusiasmo ed un trasporto davvero eccezionali, consci e partecipi del grande progetto politico che si vuole realizzare. Parole di ringraziamento anche per i cittadini del rione per la calorosa accoglienza.

La seconda domanda ha dato modo a Ruberto di esporre il suo programma per la città, dato alle stampe e distribuito ai candidati e a tutti i presenti. Il piano di azione prevede una serie di interventi nei primi cento giorni, riassumibili in quattro punti: burocrazia zero; operazione trasparenza; riavvio dell’edilizia e istituzione di un nuovo assessorato per la sicurezza, la legalità, la trasparenza e la difesa del territorio, in un momento assai difficile per la città che ha visto la chiusura definitiva del carcere, e il depotenziamento dell’ospedale e del presidio dei vigili del fuoco.

Superati i primi cento giorni di governo, il programma di Ruberto si concretizzerà attraverso quattro direttive: 1) coesione sociale e cittadinanza attiva; 2) cultura proattiva; 3) generazione di ricchezza; 4) interventi su giovani, futuro e lavoro.

Ogni attività sarà messa on-line per la massima trasparenza e soprattutto per raggiungere in tempo reale tutti i cittadini, attraverso le più moderne tecnologie comunicative, perché un’amministrazione comunale «deve essere amica dei cittadini e non un ostacolo per le proprie attività.»

La terza domanda ha posto l’accento sul tema della convivenza sociale: Ruberto ha detto no ai conflitti tra cittadini, ma è necessario che ci sia da parte di tutti il più assoluto rispetto delle leggi, delle norme e dei regolamenti. Ogni azione amministrativa sarà guidata da questi principi guida, «senza paura e senza infingimenti nell’assoluto rispetto, ma esigendo altrettanto rispetto dai cittadini».

Il candidato si è poi soffermato sui troppi lametini che soffrono per la grave crisi economica e che vivono ormai di stenti, completamente avulsi dal «sistema città». Un’amministrazione comunale non può produrre lavoro, ma con un programma mirato si possono creare le condizioni perché si creino le giuste condizioni, attingendo ai fondi comunitari e a tutte quelle forme di sostegno alla libera impresa che creano un circolo virtuoso nelle economie locali.

La disoccupazione non crea solo disagio economico e sociale ma alimenta pericolosamente la delinquenza comune ed organizzata.

Alla domanda su come offrire maggiore protezione e sicurezza ai cittadini, Ruberto ha risposto con un velo di ironia su che fine abbia fatto il progetto delle video-telecamere di sorveglianze che costituirebbe un deterrente importante contro la delinquenza: solo controllando il territorio si può tutelare l’incolumità dei cittadini. Allo scopo, Ruberto — se verrà eletto sindaco — potenzierà il corpo della Polizia Municipale ridotto ormai all’osso.

Sempre in tema di criminalità, lo stesso ha sottolineato come sin dal 23 dicembre scorso, giorno d’apertura della sua lunga campagna elettorale, egli abbia detto «no» ai voti dei mafiosi, quale presupposto oggettivo di lotta alla criminalità organizzata, e non già come un atteggiamento di facciata sbandierato come un mero e vuoto slogan elettorale.

La quinta e sesta domanda vertevano sul tema della cultura: per Ruberto Lamezia ha vissuto dieci lunghi anni di «non-cultura», sottolineando come in città non esista più un’attività teatrale, un cinematografo e il liceo musicale.

Le fondazioni artistiche — tranne quelle due o tre appartenenti al «cerchio magico del Sindaco Speranza» — sono in agonia: grazie ai contributi europei esse potrebbero dare nuova linfa all’attività culturale cittadina.

La settima domanda chiedeva quali siano le strategie per produrre ricchezza sul territorio. Ruberto ha evidenziato che solo se un’amministrazione è davvero virtuosa in tutti i campi della propria attività può creare le condizioni per creare ricchezza e benessere. Un settore di punta è quello dell’urbanistica: esistono circa tremila pratiche inevase dai vari uffici comunali. In cinque-sei mesi se si riuscisse ad evaderne la metà, si potrebbero avviare 1500 attività che, darebbero da lavoro a migliaia di persone consideratto l’indotto che gravita intorno al settore dell’edilizia.

L’ultima domanda è stata: perché il cittadino dovrebbe votare Pasqualino Ruberto? Il diretto interessato ha risposto senza mezzi termini: «Per le mie indiscusse doti e capacità amministrative!» Poi ha spiegato che il Comune di Lamezia Terme ha un debito impressionante dal quale dovrà rientrare in dieci anni. Come se ciò non bastasse insiste la tegola della sentenza ICOM che potrebbe costare alle casse comunali e ai cittadini un ulteriore salasso. A ciò si aggiunge lo stallo totale nella programmazione. Per uscire da questo disastroso quadro, secondo Ruberto si possono seguire solo due strade: attingere ai fondi europei ed avere delle grandi intuizioni di finanza. Nulla di tutto ciò hanno i suoi principali avversari: «Un ottimo medico uno e un ottimo avvocato l’altro, che però non sanno nulla di economia e di amministrazione pubblica».

La città, come del resto l’intera Calabria è ad un bivio: se entro il 2020 non verranno spesi i fondi stanziati dalla Comunità Europea, essi verranno dirottati verso i Paesi dell’Est. Secondo Pasqualino Ruberto, Lamezia non può più permettersi l’improvvisazione: o si risolleva o muore. Ecco spiegato il perché i Lametini dovrebbero votare per lui.

La serata si è conclusa tra scroscianti applausi e le urla di giubilo dei presenti come poche volte si è assistito durante i precedenti comizi fin qui ascoltati.

 

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