L’ex ministro Antonio Guidi a Lamezia per discutere di percorsi virtuosi nel sociale

guidi_lameziaLAMEZIA TERME (CZ) – Si è svolto in tarda mattinata, nella sala riunioni del ristorante “Locanda Rossini” a Lamezia Terme, l’incontro sul tema: “La costruzione di una rete nel terzo settore per esprimere la bellezza dell’uomo”. L’appuntamento è stato organizzato dall’Associazione “Cantiere Laboratorio” presieduta da Vittorio Gigliotti ed ha visto la presenza dell’ex ministro per la Famiglia e la Solidarietà sociale, Antonio Guidi.

L’incontro è stato una vera e propria chiacchierata tra buoni amici con tante idee e progetti per una Calabria ed un’Italia migliore. Tanta la “carne messa sul fuoco” durante la riunione, in primis la realizzazione di una cooperativa sociale che si rivolga alle persone disagiate da un punto di vista sociale. Alla base di ciò vi è una “prospettiva diversa e non classica dell’uomo che è importante e prezioso. Vogliamo porre l’uomo, nella sua bellezza e capacità, al centro. Per fare ciò vorremmo patire dalla realizzazione di una cooperativa sociale i tipo B che guardi a chi affronta quotidianamente problemi di integrazione, dai disabili ai figli di uomini di ‘ndrangheta. Questi ultimi, infatti, sono persone che hanno serie difficoltà ad inserirsi nella società, sono abbandonati a se stessi”.

Dunque alla base vi è la volontà comune di una comunità aperta e senza barriere. Un’idea sposata appieno da Antonio Guidi che ha dichiarato di dover porre alla base di tutto ciò il credere nella vita, “ho creduto nella vita sin dalla nascita ed ho fatto un percorso lavorativo e politico proprio a favore della vita”. Per l’ex ministro nessuna legge è superiore alla vita e, in accordo con i presenti, l’uomo deve essere onesto e non legale in quanto anche la legalità ha i suoi limiti. Per Guidi devono essere prese in considerazione anche le persone soggette allo schiavismo della droga, del danaro, del gioco d’azzardo, etc.”tutte queste persone saranno soggette al pregiudizio altrui e ciò li porterà ad avere poca stima in sé stessi”.

Per quanto riguarda i figli di esponenti della criminalità organizzata, l’ex ministro ha affermato che “porteranno con sé l’ombra della potenza apparente del padre ed i messaggi negativi con i quali son cresciuti. Alla forza della ‘ndrangheta è necessario contrapporre un’ideologia sana e, soprattutto, dobbiamo mettere in atto un’accoglienza aperta, dobbiamo dare un’opportunità dolce a tutti, anche a chi ha commesso gravi errori”. Quindi per Antonio Guidi è bene che tutti abbiano la possibilità di rapportarsi al lavoro, alla cultura, etc. “una sfida molto affascinante nella quale credo”.

Per mettere in atto quanto detto nel corso del meeting, verranno effettuati altri incontri e soprattutto verrà costituita una cooperativa sociale. Tra gli altri progetti “in cantiere” vi è anche quello di voler presentare un’associazione antiracket a livello nazionale “il cui nome potrebbe essere Effatà, parola pronunciata da Gesù nella parabola del sordomuto. Infatti Effatà significa “apriti”, quindi l’obiettivo è di dire alla nostra società di aprirsi cercando di essere meno egoisti e più altruisti aprendoci agli altri. Dobbiamo essere in grado di prendere per mano chi è in difficoltà mediante azioni di carità”.

Denise Di Matteo

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