E’ morta Nelle Harper Lee, l’autrice de “Il buio oltre la siepe”

imageNEW YORK – La scrittrice americana Nelle Harper Lee, autrice de Il buio oltre la siepe, è morta a 89 anni.

Harper Lee aveva vinto il premio Pulitzer nel 1961 per quello che fino all’anno scorso era rimasto il suo unico libro, Il buio oltre la siepe. Dal libro era stato tratto un film, diretto da Robert Mulligan e con Gregory Peck nel ruolo del protagonista Atticus Finch (il padre ideale che si era battuto in tribunale per difendere un nero falsamente accusato di avere stuprato una donna bianca), che si aggiudicò tre premi Oscar.

Dopo la sua pubblicazione, il romanzo, che ha venduto oltre 40 milioni di copie (1 milione e mezzo solo in Italia) è diventato uno dei testi basilari della letteratura americana, anche per l’analisi dei problemi razziali del profondo sud degli Stati Uniti. La stessa Lee crebbe influenzata dalle divisioni razziali conseguenza della segregazione.

Poi nel novembre del 2015, dopo mille controversie, era uscito il secondo libro della scrittrice, Va’, metti una sentinella, che in realtà era un sequel del romanzo più famoso, anche se era stato scritto a metà degli anni 50. Il libro era stato infatti dato per disperso e ritrovato in una cassetta di sicurezza nel 2014.

Lee era nata il 28 aprile del 1926 a Monroeville, Alabama, ed era la più giovane di quattro figli di un avvocato. Amica di Truman Capote, la Lee aveva studiato legge, ma è stata impiegata in una compagnia aerea a New York. Per scrivere Il buio oltre la siepe decise di lasciare il suo lavoro. Nel 2007, alla scrittrice è stata conferita la più alta onorificenza statunitense: la prestigiosa Medaglia presidenziale della libertà.

Gli ultimi anni della scrittrice erano stati segnati da seri problemi di salute. Nel 2007 era stata colpita da un ictus ma poi si era ripresa. Da tempo viveva in una casa di riposo e in molti avevano insinuato che la pubblicazione del suo ultimo romanzo – a distanza di 50 anni – non fosse stata una sua decisione: secondo alcuni quotidiani locali la donna non avrebbe avuto le facoltà mentali per prendere una decisione sulla sua carriere letteraria. Il New York Times aveva intitolato la recensione del secondo libro “Il lato oscuro di Atticus, eroe un po’ razzista”, a sottolineare il sorprendente atteggiamento del protagonista nel secondo episodio.

(da Repubblica)

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