Scioglimento Comune, sentenza Tar, Consiglio di Stato. Cronaca del sottosopra…

Nel Comune di Lamezia Terme si è aperta una serissima questione di sopravvivenza. Succede infatti che il Comune sia senza amministrazione comunale, dopo che il Ministero dell’Interno ha dapprima commissariato l’Ente, successivamente il TAR dato ragione al ricorso del Sindaco ed infine il Consiglio di Stato annullato il ricorso del TAR, richiamando di fatto la terna commissariale.
Pertanto, la città si trova nuovamente scombussolata, dopo aver subito negli ultimi anni ben tre commissariamenti.
Per quanto mi riguarda lo Stato non deve essere messo in discussione. Tuttavia, mi si permetta una riflessione, perché gli abitanti di una città martoriata devono essere tutelati. Il sindaco (o forse ex, oppure in stand by) chiede a gran voce l’unione della città, la discesa in piazza (avvenuta in questi giorni) annunciando lo sciopero della fame.
Non ho voluto mai prendere posizione su scelte politiche, perché politico non sono (diceva qualcuno), ma qui si tratta di sopravvivenza. Da qui “cronaca del sottosopra”.
Siano i commissari, sia il sindaco (ex o in stand by), siano i politici nazionali e regionali, sia lo Stato, qualcuno deve intervenire. Chiedo ad alta voce: avete trascorso un’ora a Lamezia Terme? Dico soltanto un’ora. In questo modo ci si può rendere conto di una città allo stremo. Mancano i servizi essenziali. Dalle mense scolastiche a dir poco scandalose (basti pensare che il centro cottura per la scuole di Lamezia si trovi a Catanzaro), alla raccolta (in)differenziata, dai mezzi pubblici alla gestione ordinaria della viabilità (polizia locale?) e della sosta, dalla mancanza di personale nei servizi minimi comunali alla cronica assenza della città nella progettazione del futuro del territorio, del futuro del territorio, compreso l’annoso tema del campo rom di Scordovillo, che continua a bruciare le sue polvere sottili.

Aspetti che non possono essere rimandati a causa di una vacanza giuridica amministrativa che non interviene in casi come questi. Se ha sbagliato qualcuno non è detto che debbano pagare i residenti (tutti) di una città.
Meditate, o voi che legiferate e governate il Paese.

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MARCO FOTI
Marco Foti, pugliese di origini, ha vissuto e studiato a Reggio Calabria dove si è laureato, presso l’Università Mediterranea, in ingegneria civile, indirizzo trasporti.
Ha iniziato la propria attività professionale presso l’ateneo di Reggio Calabria in parallelo alla libera professione nel settore dell’ingegneria civile e dei lavori pubblici.

Vive in Liguria dove è Iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova. Esperto di pianificazione e programmazione dei sistemi di trasporto e dei servizi di logistica, è stato membro della Commissione Trasporti dell’Ordine di appartenenza ed è stato selezionato tra gli esperti di riferimento per il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per il periodo 2011-2012 e 2016-2017.

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