Reggio, presentazione nuovo libro di Raffaele Gaetano dedicato al filosofo calabrese Pietro Ardito

REGGIO CALABRIA – Si terrà lunedì 15 aprile alle ore 17.00, nella preziosa cornice del Salone delle Conferenza della Biblioteca «Pietro De Nava» di Reggio Calabria, la presentazione del nuovissimo libro di Raffaele Gaetano: Le idee estetiche di Pietro Ardito (Il Testo Editor).

L’opera esce in occasione dei 130 anni dalla morte del filosofo ed è inserita nella collana diretta dal prof. Romeo Bufalo: «Pensatori Calabresi», promossa dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria con l’obiettivo di valorizzare i pensatori calabresi che nel tempo hanno avuto un confronto nazionale. Per la cronaca, Raffaele Gaetano si era già occupato del filosofo ottocentesco ripubblicandone nel 2004, in una poderosa edizione critica, lo scritto più noto, Artista e Critico (Rubbettino).

La presentazione, organizzata dal dinamico Centro Internazionale Scrittori diretto dalla prof.ssa Rosita Borruto, godrà degli interventi di due importanti studiosi che si soffermeranno sugli aspetti filosofici e letterari del libro di Gaetano: il prof. Romeo Bufalo, ord. di Estetica all’Università della Calabria e il prof. Giuseppe Rando, ord. di Letteratura Italiana all’Università di Messina. I lavori saranno invece introdotti dal presidente della Deputazione di Storia Patria Giuseppe Caridi, ord. di Storia Moderna all’Università di Messina.

Scrive Raffaele Gaetano a proposito del ruolo giocato da Ardito nella cultura ottocentesca: «In un contesto filosofico spesso sottovalutato come quello calabrese dell’800, la figura di Pietro Ardito rappresenta una delle voci meno note e a un tempo più originali e profonde. Nella sua opera più importante, Artista e Critico, egli si è sforzato di pervenire a una revisione dell’estetica in cui pulsano la riflessione del teorico, la pratica dell’artista e il giudizio del critico. Un “manuale” nel quale Ardito ha avuto il merito non solo di elencare nelle questioni controverse i vari pareri, ma anche di pesarne le ragioni assumendo posizioni anche estreme».

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