Il 10 e l’11 marzo parte “de/scrivo 2.0”, rassegna letteraria del Collettivo Manifest

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Fra le innumerevoli iniziative culturali partecipate, il Collettivo Manifest – blog di scrittura procede per il secondo anno consecutivo alla cura e alla realizzazione di “de/scrivo 2.0” una rassegna letteraria volta a più “appunti di vista” come si evince dal sottotitolo, che tocca cioè diverse materie fin dove si allarga lo sguardo della curiosità umana. Filosofia, religione, arte, teatro, ma anche geografia, ambiente, antropologia.

La rassegna del Collettivo Manifest è totalmente indipendente, non gode di alcun patrocinio né sponsor, e sarà realizzata nelle sale del TIP Teatro, in Via Aspromonte a Lamezia Terme. Un angolo di centro storico che, negli ultimi mesi, è diventato per molti fucina di idee, laboratorio teatrale, innovazione sociale (Basti pensare alla biblioteca dello spettacolo e al book-crossing con prestiti e donazioni di libri in continuo aumento). Una due giorni, venerdì 10 e sabato 11 marzo, che i ragazzi intendono rivolgere a un target più variegato possibile: gruppi di studenti, docenti, appassionati, giornalisti. Nel corso delle iniziative, infatti, saranno annunciate alcune attività, incontri, uscite, che seguiranno in de/scrivo nel mese di Aprile.

Ma chi saranno i protagonisti del prossimo fine settimana? Venerdi 10 Marzo alle ore 17.00, sulla falsa riga dei #Manifestiamoci, sarà organizzato un laboratorio di filosofia civile, un enorme cerchio che vedrà la partecipazione di Massimo Iiritano (Catanzaro), docente di filosofia, nonché vicepresidente di Amica Sofia, l’associazione nazionale da cui prende origine l’idea dei laboratori itineranti, allievo tra gli altri, di Sergio Quinzio, Bruno Forte, Sergio Givone, Massimo Cacciari. “Ritrovarsi a filosofare nell’epoca della post-verità” questo il titolo scelto per l’incontro aperto al dibattito, nel quale ci si soffermerà per accenni sulla figura del sociologo filosofo polacco, solo di recente scomparso, Z. Bauman, circa il mondo fluido dei rapporti. Iiritano è autore di numerosi volumi monografici, il suo ultimo libro in uscita il 20 febbraio, per i tipi della Diogene Multimedia, è “Il dono di Prometeo – Varcare i sentieri dell’impossibile, tentare l’ultima soglia”. Sabato 11 Marzo alle ore 17.00, sarà invece la volta della “Tirannia delle passioni, Agostino e la destrutturazione del teatro classico” incontro che vedrà la presenza di Benedetto Clausi, professore associato confermato di Letteratura cristiana antica presso l’Università della Calabria. Un anti-seminario, un’anti-conferenza per conoscere e analizzare – partendo dalle parole originali delle “Confessioni” per arrivare alle visioni di Rousseau e Manzoni – il punto di vista di Agostino di Ippona sul teatro classico. Una “condanna cristiana” delle passioni sulla scena che inciderà su tutto il teatro fino all’età moderna. Sempre in tema di letteratura, il 14 marzo al TIP Teatro andrà in scena “U principicchiu” recital tradotto in lingua calabrese da Lindo Nudo, Teatro Rossosimona, opera pubblicata da Rubbettino qualche mese fa.

“Siamo completamente calati nel tempo presente dei rapporti liquidi, che siano amicizia, amore, lavoro, tutto intorno a noi è circoscritto al consumismo, le emozioni divengono celate. Siamo nel tempo dell’incertezza e della paura – scrivono in una nota dal Collettivo – in cui il flusso di informazioni e volto ad appendere gli uomini con mollette poco resistenti evidenzia superficialità, fragilità nelle intenzioni, si colloca in uno spazio assai lontano dalla ricerca di una identità. Così, uomini grandi e piccoli come delle mine vaganti risultano sempre più spaesati nel circuito dei ‘non luoghi’ e della spersonalizzazione. Vogliamo provare a de/scrivere il nostro circostante, soffermandoci con più ‘appunti di vista’ che partano dal nostro mondo interiore e arrivino gradualmente a delineare il mondo esterno, con esso provare a creare un confronto. Percepirne umori e debolezze. Ripartire con una nuova consapevolezza. Abbiamo scelto il TIP Teatro come location, perché spazio culturale a tutti gli effetti, libero ed indipendente, vicino all’idea di cultura, essenziale come il valore della letteratura sull’uomo. Un teatro che, oltre a spettacoli, laboratori, toccherà in de/scrivo spunti teorici riguardanti il teatro classico. Perché come insegna Dario Fo e come compare dalla calligrafia di Dario Natale sul soffitto del TIP Teatro:

“Il nostro dovere di intellettuali, di gente che monta in cattedra o sul palcoscenico, che parla soprattutto con i giovani è quello non soltanto di insegnare come si muovono le braccia, come si respira per recitare, come si usa lo stomaco, la voce, il falsetto. Non basta insegnare uno stile: bisogna informarli di quello che succede intorno. Loro devono raccontare la loro storia. Un teatro, una letteratura, una espressione d’arte che non parli del proprio tempo è inesistente”.

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