Ospite dell’ultima giornata del TF Leggere&Scrivere, Edoardo Boncinelli, l’uomo e l’impulso alla conoscenza

imageVIBO VALENTIA – La vita dell’uomo si sviluppa a secondo dell’imprinting con l’ambiente circostante. Da questa posizione, illustrata nell’introduzione da Tonino Ceravolo, è partita la lezione di Edoardo Boncinelli. Ospite dell’ultima giornata del TF Leggere&Scrivere, lo scienziato ha ripreso i principi espressi nel volume “Noi siamo cultura” edito Rizzoli.

Cosa ci rende dissimili dalle altre creature viventi? Che ruolo ha occupato il linguaggio nell’evoluzione dell’essere umano? Sono alcuni interrogativi ai quali Boncinelli, dinnanzi ad una nutrita platea intervenuta a Palazzo Gagliardi, ha tentato di dare risposta. E proprio in questa circostanza, il professore ha spiegato quanto buona parte della nostra esistenza sia scritta nel codice genetico; mentre altra parte dipende dall’ambiente e dal caso: “L’essere umano – ha rimarcato Boncinelli – è il culmine di un’evoluzione biologica durata 4 milioni di anni. Noi nasciamo animali ma siamo improntati a tante altre cose”. E cosa ha spinto i nostri antenati al miglioramento? La natura umana possiede una pulsione che più di ogni altra traccia una linea di confine netta con gli animali: quella a conoscere. Proprio in virtù di ciò, gli antichi iniziarono ad utilizzare “le mani per modificare l’ambiente circostante”. La stessa “caccia grossa”, ricorderà lo scienziato, altro non era che il fenomeno sociale per eccellenza. Quindi l’uomo imparerà a domare il fuoco, a tracciare dei disegni nelle caverne e infine, momento massimo, a sviluppare un linguaggio complesso: “La cultura è quella cifra che ci differenzia dagli animali”. Cultura scientifica e umanistica, in egual misura, si sforzano nell’interpretare la realtà, fornendo al contempo gli strumenti essenziali per comprenderla. Nonostante il nostro “essere cultura”, all’uomo manca la tollerabilità.

Alte forme di socialità, di armonica convivenza all’interno del medesimo ambiente, sono state raggiunte dagli insetti, dalle formiche, dalle api.
Quindi, qual è la strada? Per l’intellettuale serve la razionalità ma anche una buona dose di sentimento: “Abbiamo fatto tanta strada finora. Se accanto al progresso riuscissimo a crescere dentro, sarebbe meglio”. Quando poi viene posta la domanda di quale sia il fine dell’uomo, per Boncinelli non ci sono dubbi: “Noi siamo i più grandi commentatori dell’Universo”.

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