Fino al 7 ottobre la mostra “Cuore Mani e…Testa” di Tiziana Rivoni

scultura della mostraLAMEZIA TERME (CZ) – E’ visitabile fino al 7 ottobre, a Lamezia Terme, la mostra di Tiziana Rivoni (scultrice che vive ed opera a Sutri) intitolata  “Cuore Mani e…Testa”, allestita dal  “Centro Angelo Savelli- arte contemporanea” e da  “Sukiya – dimora di raffinatezza”, nei  locali siti in via Ticino 11.

La suggestiva esposizione propone una serie di vasi, in terracotta policroma, raffiguranti Teste di Moro, a grandezza naturale.

Per reinterpretare “la leggenda della bella ragazza siciliana ai tempi della dominazione araba, intorno all’anno mille, e del suo desiderio di possesso del  bel moro che l’aveva sedotta. Tagliando la testa del Moro ne custodì per sempre il bell’aspetto a dispetto del tempo e della storia”.

E’ nel 2008 che la Rivoni inizia a lavorare sui Mori. Tutto nasce dalla commissione per un lavoro e dalla reinterpretazione del vaso siciliano, che stimolano la scultrice ad intraprendere un’approfondita ricerca sul tema del vaso antropomorfo e poi dei canopi (usati nell’antico Egitto per conservare le viscere estratte durante il processo della mummificazione).

I suoi Mori sono esposti dal 2011 a Roma presso la galleria Sinopia  di Raffaella Lupi e dal 2014 presso la Gallery EDition Stil – Art and Design Gallery di Lipsia e Art and Design Fair di Berlino di Eric Doering. Inoltre, sono presenti in collezioni private, italiane ed internazionali.

Nella Galleria Sukiya, a Lamezia, le sculture sono state presentate dal professore Giovanni Vono in occasione dell’inaugurazione della mostra.

Vono ha sottolineato le atmosfere misteriose e lontane che aleggiano intorno a queste fascinose opere d’arte: sculture che stimolano la riflessione privilegiando la dimensione del silenzio.

“I silenzi lasciano poco spazio all’immaginario estetico-ornamentale, diventando essenza di spirito. Richiamano la notte, l’eternità… Sono muti ma espressivi, ciechi ma lungimiranti, richiamano le nostre origini e la nascita dell’universo. Davanti ai silenzi, l’osservatore spazia con la mente, accede al tempo ed alla sua dimensione più remota, entra in contatto con ciò che non esiste ma che si materializza nei suoi pensieri più reconditi. I silenzi sono dell’anima, dell’inconscio, di tutto quello che ci sfugge e che viene rimosso”.

In quest’analisi critica, la percezione di un lavoro artistico che “spezza la convenzione del tempo, e il passato…ora è presente, ora è futuro”.

Non solo storia e leggenda, i Mori sono frutto di un lento e meticoloso  processo creativo che ha consentito una più ampia ricerca: quella della perfezione, ma anche di un legame con il proprio sentire. Da rappresentazione della memoria, divengono specchi dell’anima.

Declinate in mille volti e in mille sguardi, le sculture della Rivoni provocano, in chi le osserva, un sorprendente impatto emozionale.

A conferma, peraltro, dell’originalità delle iniziative proposte dal direttore artistico di “Sukiya”, Antonio Pugliese, e dal suo sodalizio.

Elisabetta Mercuri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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