Allestimento dedicato a Gastone Biggi nello Studio Gallery Mendicino
LAMEZIA TERME (CZ) – Ventiquattro disegni di piccolo formato che illustrano altrettante poesie. Nello Studio Gallery di Domenico Mendicino, a Lamezia, in via del Carmine n. 2, un singolare allestimento dedicato a Gastone Biggi, pittore italiano recentemente scomparso. Curata da Tonino Sicoli e Andrea Romoli Barberini ed organizzata in collaborazione con l’Associazione Artistica Culturale P-Art, la mostra, intitolata “Gastone Biggi. Disegni e poesie”, è patrocinata dall’ Accademia di Belle Arti di Catanzaro; dal MAON (Museo d’ Arte dell’Ottocento e Novecento) di Rende; dal PDAC (Palazzo Ducale Arte Contemporanea) di Maierà (Cosenza).
Gastone Biggi nasceva a Roma nel 1925, diplomatosi presso il Liceo Artistico di Roma, insegnerà materie artistiche fino all’84. La sua attività di pittore inizia nel ’47. Da allora, numerose le mostre tenute in Italia ed all’estero. E’ stato, inoltre, invitato alle più importanti Biennali e Quadriennali, oltre che alle grandi esposizioni dell’arte italiana a Montreal, Mosca, New Delhi, Stoccolma, New York, Boston, Nijgata, Londra, Madrid, Banjluca, Ciudad Bolivar. Ha ottenuto diversi premi nazionali ed internazionali e le sue opere si trovano nelle maggiori Gallerie d’Arte Moderna nazionali ed internazionali.
Nel ’62, con Carrino, Frascà, Pace, Santoro e Uncini, aveva fondato il Gruppo Uno “che proponeva, con il superamento delle correnti informali, la ricostituzione in termini razionali dei linguaggi visivi, attraverso precise proposte per la ricerca con nuovi materiali su strutture geometriche di valore percettivo e attraverso un attento riesame del rapporto artista-società. Legati da una direzione di ricerca, i componenti del gruppo hanno approfondito con modalità autonome le proprie indagini nella pittura e nella scultura”. Il Gruppo si scioglierà nel ’67.
Alla pittura, Biggi, affiancherà l’attività di scrittore d’arte. Nel 2011 espone in Cina, a Shangai. Di fondamentale importanza la stesura, nel 2005, del Manifesto del Realismo Astratto, con il quale ha posto, definitivamente, le basi della sua lunga ricerca nell’ambito della lettura delle opere dipinte, abbattendo la diarchia tra astrazione e realismo. Nel 2012 viene pubblicato, da Marelli Editore, il libro dedicato a questo manifesto: ”Il realismo astratto. Fenomenologia e cause.”
Nello Studio Gallery Mendicino, l’esposizione di disegni realizzati da Biggi nel 1999 ispirati da brevi poesie scritte tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni novanta.
I dipinti ed i versi poetici accostati sulle pareti divengono un’unica opera: la scrittura, che racconta di stati d’animo, di scintille di luce o di malinconia, di paesaggi naturali che divengono specchi dell’anima; e la pittura che ne raccoglie le suggestioni sotto forma di segni e colori, risolvendosi in “ideogrammi”, evidenti richiami derivati dal suo incontro con le culture orientali, culture che indagano soprattutto l’interiorità.
Ma Biggi ha sempre cercato nuove e trasversali espressioni di comunicazione artistica, ed in questa mostra riescono a fondersi, in un incantevole connubio, il suo amore per la scrittura e quello per la pittura.
Elisabetta Mercuri
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