La preghiera di Papa Francesco per chi piange

Francesco ha presieduto questa mattina la Messa a Casa Santa Marta nella V Domenica di Quaresima. Sono tre settimane che la celebrazione eucaristica nella Cappella della Domus viene trasmessa in diretta streaming per volere del Papa, che desidera arrivare ai fedeli che non possono partecipare alla Messa a causa della pandemia di coronavirus. Oggi Francesco ha pregato per quanti sono afflitti.

Penso a tanta gente che piange: gente isolata, gente in quarantena, gli anziani soli, gente ricoverata e le persone in terapia, i genitori che vedono che, siccome non c’è lo stipendio, non ce la faranno a dare da mangiare ai figli. Tanta gente piange. Anche noi, dal nostro cuore, li accompagniamo. E non ci farà male piangere un po’ con il pianto del Signore per tutto il suo popolo.

Nell’omelia, commentando il Vangelo di Giovanni (Gv 11, 1-45) sulla risurrezione di Lazzaro, ha parlato del pianto di Gesù per l’amico. Gesù piange con amore, piange con i suoi che piangono, piange sempre per amore, ha un cuore pieno di compassione. Oggi davanti a un mondo che soffre per la pandemia – si è chiesto – siamo capaci di piangere come Gesù? Tanti piangono oggi. Chiediamo la grazia di piangere.

“Gesù aveva degli amici. Amava tutti, ma aveva degli amici con i quali aveva un rapporto speciale, come si fa con gli amici, di più amore, di più confidenza … E tante, tante volte sostava a casa di questi fratelli: Lazzaro, Marta, Maria … E Gesù sentì dolore per la malattia e la morte del suo amico. Arriva al sepolcro e si commosse profondamente e molto turbato domandò: “Dove lo avete posto?”. E Gesù scoppiò in pianto. Gesù, Dio, ma uomo, pianse. Un’altra volta nel Vangelo si dice che Gesù ha pianto: quando pianse su Gerusalemme. E con quanta tenerezza piange Gesù! Piange dal cuore, piange con amore, piange con i suoi che piangono. Il pianto di Gesù. Forse, ha pianto altre volte nella vita – non sappiamo -; sicuramente nell’Orto degli Ulivi. Ma Gesù piange per amore, sempre.

Si commosse profondamente e molto turbato pianse. Quante volte abbiamo sentito nel Vangelo questa commozione di Gesù, con quella frase che si ripete: “Vedendo, ne ebbe compassione”. Gesù non può vedere la gente e non sentire compassione. I suoi occhi sono con il cuore; Gesù vede con gli occhi, ma vede con il cuore ed è capace di piangere.

Oggi, davanti a un mondo che soffre tanto, a tanta gente che soffre le conseguenze di questa pandemia, io mi domando: sono capace di piangere, come sicuramente lo avrebbe fatto Gesù e lo fa adesso Gesù? Il mio cuore, assomiglia a quello di Gesù? E se è troppo duro, (anche se) sono capace di parlare, di fare del bene, di aiutare, ma il cuore non entra, non sono capace di piangere, chiedere questa grazia al Signore: Signore, che io pianga con te, pianga con il tuo popolo che in questo momento soffre. Tanti piangono oggi. E noi, da questo altare, da questo sacrificio di Gesù, di Gesù che non si è vergognato di piangere, chiediamo la grazia di piangere. Che oggi sia per tutti noi come la domenica del pianto.”

Infine, il Papa ha terminato la celebrazione con l’adorazione e la benedizione eucaristica, invitando a fare la Comunione spirituale. Di seguito la preghiera recitata dal Papa:

Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te. Non permettere che abbia mai a separarmi da Te.

Prima di lasciare la Cappella dedicata allo Spirito Santo, è stata intonata l’antica antifona mariana Ave Regina Caelorum (“Ave Regina dei Cieli”).

fonte: Vatican News

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