Processione del Corpus Domini per le vie della città, Cantafora: “Non è un rito, ma una realtà che cambia la storia”

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Circa duemila fedeli hanno partecipato ieri alla celebrazione diocesana del Corpus Domini, alla presenza dei movimenti e delle associazioni ecclesiali della Diocesi lametina e trecento ministri straordinari dell’Eucaristia che nel corso della funzione hanno rinnovato il loro mandato a servizio della Chiesa. Particolarmente toccante la presenza di tante persone ammalate e con disabilità, coloro che sono “la carne viva del Cristo”, accompagnati dai volontari dell’Unitalsi.

Nel corso della concelebrazione tenutasi sul sagrato del santuario di S. Antonio, animata dalla corale diocesana “Benedetto XVI” diretta da Sara Saladino, il vescovo Luigi Cantafora ha richiamato il significato dell’Eucarista che “non è un rito, ma una realtà che cambia la storia”, è “il cuore del Signore Gesù che si spezza per donarci vita e così apre un varco e un senso nuovo alla storia. Gli eventi del mondo, le alleanze tra gli uomini sono spesso fallaci, mancano di spessore e consistenza perché manca il dono di sé per amore, manca l’offerta di sé. Se ci occupiamo solo di interessi di parte e non allarghiamo lo sguardo a ciò che è veramente il bene di tutti, non mangiamo l’Eucaristia, ma soltanto il boccone di Giuda: cibo preteso e non donato, vita venduta e non consegnata. Si tradisce quando si guarda il proprio tornaconto e il proprio interesse e tradendo non si ferisce uno solo, ma un’intera comunità”.

Rivolgendosi ai ministri straordinari, il presule li ha chiamati “porzione eletta a servizio dei bisognosi e degli ammalati. Siete istituiti ogni anno perché sia chiaro che il vostro ministero è puramente straordinario. Essere ministri non è arrivare al gradino più alto della collaborazione in parrocchia! Anzi significa saper stare con umiltà e discrezione nelle proprie comunità come servi umili e dimessi. Nell’ordinario dei nostri giorni possiamo diventare uomini e donne eucaristici, quindi crescere nella santità se ci nutriamo di questo cibo che la vita di Gesù donata a noi.”

Alla presenza di sacerdoti e religiosi da tutta la Diocesi, del commissario straordinario Francesco Alecci, la processione con il Santissimo Sacramento partita dal Colle di S.Antonio si è poi diretta attraversando il Corso verso la Cattedrale, dove la celebrazione si è conclusa con la benedizione eucaristica da parte del Vescovo.

Commenta