Padre Salvatore Cimino nuovo generale degli Ardorini. L’elezione è avvenuta al termine del Capitolo della Congregazione

padre_salvatore_cimino_nuovo_generale_ardoriniI Missionari Ardorini hanno il loro quinto Superiore Generale nella persona del padre Salvatore Cimino. Eletto il 9 luglio nel corso del XII Capitolo Generale, che ha visto radunati i rappresentanti di tutta la Congregazione provenienti dall’Italia, dal Canada, dalla Colombia e dall’India, Padre Salvatore, 45 anni, è stato chiamato a guidare la Congregazione dei Pii Operai Catechisti Rurali popolarmente conosciuti con il nome di Missionari Ardorini, fondati il 1928 a Montalto Uffugo (CS) dal sacerdote Gaetano Mauro, Servo di Dio di cui è in corso la causa di canonizzazione.
Avrà la collaborazione di altri quattro Confratelli che, con lui, costituiscono il Governo Generale: P. Celeste Garrafa, Vicario Generale, P. Antonio De Rose, Economo Generale, il colombiano padre Alirio Alvear e il nigeriano P. Apollinaris Ikpa, Consiglieri Generali.

Frequentava il primo anno di università, quando decise di entrare tra i Missionari Ardorini che in Petilia hanno una Comunità, la prima fondata da don Mauro il 1938 dopo quella di Montalto.

Fondazione che portò gli Ardorini in una zona rurale e agricola, congeniale al loro carisma dell’apostolato tra la gente rurale e i giovani.

L’anno seguente don Mauro riunì i proprietari terrieri di Petilia e tenne loro un discorso, in cui guardava la condizione della gente dei campi con l’occhio del sacerdote e dell’apostolo.

Memorabili queste sue parole: “La vita rurale o è vita di fede, o è vita di tormento. Le privazioni che impone il vivere tra i campi, se non sono confortate, impreziosite dalla fede, diventano insopportabile strazio. La solitudine dei casolari dispersi, se non è riempita di Dio, è desolante deserto. Le stesse opere sociali e ricreative, create per il sollievo degli abitanti delle campagne, sono, da sole, insufficienti… Noi siamo nati per riempire questa solitudine, portando a chi tanto ne ha bisogno, fin nel suo casolare, il pensiero di Dio, la parola di Dio, la presenza di Dio.”

Il nonno di padre Salvatore ricordava queste parole di don Mauro e trasmise ai figli la venerazione che nutriva per Lui, mentre gli Ardorini aprivano le porte della loro casa e del loro cuore ai giovani, tra i quali andò maturandosi la vocazione del giovane Salvatore.

L’anno seguente fu mandato a compiere il Noviziato a Garzón in Colombia, dove gli Ardorini avevano aperto da poco una loro Missione. Ritornò in Italia e compì gli studi ecclesiastici, filosofia e teologia, a Roma e il 29 dicembre 1998 fu ordinato sacerdote nel suo paese natio.

Tornò a Roma dove completò gli studi e per un periodo ricoprì la carica di Superiore. Poi fu chiamato a lavorare alcuni anni nella parrocchia ardorina di S. Pasquale Baylon in Villaricca di Napoli e infine nella parrocchia ardorina di Petilia.
Pur dedicando il suo ministero al servizio di tutti i fedeli della parrocchia con una cura particolare ai Gruppi, comuni a tutte le parrocchie, egli animò il Gruppo di Preghiera del lunedì’, il Gruppo Famiglie, che offre accompagnamento scolastico ai bambini di famiglie disagiate e ogni sabato intrattiene e anima i bambini che frequentano il catechismo, e il Gruppo Buon Samaritano che si dedica alle opere caritative della Parrocchia.

Questi tre Gruppi ogni domenica allestiscono la Mensa Parrocchiale Domenicale, in cui, insieme ai sacerdoti Ardorini e ai membri di questi tre Gruppi, sono invitati a pranzare i poveri e gli anziani soli.

La cura della parrocchia non gli impedì di ricoprire la carica di Consigliere Generale della Congregazione negli anni 2004 – 2010 e anche quelle di Assistente Diocesano dei Coltivatori Diretti e Direttore dell’Ufficio Catechistico della diocesi di Crotone, come non gli impedì una breve esperienza missionaria in Honduras e un viaggio nelle Filippine in occasione della prima Messa di dell’ardorino P. Rony Grayda.

Ora per padre Salvatore Cimino, Superiore Generale, la “Mensa” fraterna e la responsabilità si allarga, per abbracciare e servire tutti i Missionari Ardorini di varie razze e nazionalità.

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