Il costituzionalista Di Giacomo Russo alla Scuola di Dottrina Sociale: “si va verso la Repubblica dei Comuni”

imageLAMEZIA TERME (CATANZARO) – “Apriamo una stagione piena di incognite, in cui si può cominciare a parlare di repubblica dei Comuni”. Così il costituzionalista Bruno di Giacomo Russo nell’incontro che si è tenuto nella giornata di ieri nella sala riunioni del Comune di Lamezia Terme, insieme a sindaci e amministratori locali del comprensorio lametino, per parlare della Riforma Delrio a due anni dalla sue entrata in vigore. L’incontro si inserisce nel percorso formativo della Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa promossa dalla Diocesi di Lamezia Terme e coordinata dall’Ufficio per la Pastorale Sociale e del lavoro diretto da Don Fabio Stanizzo.
“A due anni dall’entrata in vigore della legge n. 56/2014, dobbiamo riconoscere che sono tanti gli ostacoli e le inadempienze che non ne consentono una piena attuazione. Pensiamo alle fusioni di Comuni, che procedono a rilento. Oppure al fatto che le Regioni tendono a rinviare l’individuazione delle funzioni fondamentali e il trasferimento delle funzioni dalle Province, perché questo comporterebbe per gli enti regionali un aggravio di costi. In questo quadro, la direzione è però ormai segnata: si va verso l’obiettivo di avere meno Regioni e meno Comuni, per un’organizzazione più snella ed efficiente dello Stato, corredata dalla costituzione delle Città Metropolitane che avranno una funzione strategica sul piano economico”, ha affermato il docente dell’ Università Bicocca di Milano indicando nei Comuni “che si troveranno ad assumere molte funzioni prima attribuite alle Province, i veri protagonisti della nuova fase amministrativa aperta dalla Riforma Delrio”.
Al netto delle incognite e dei rallentamenti, per Di Giacomo Russo la direzione indicata dalla Riforma Delrio è ineludibile “perché vuole soddisfare delle esigenze fondamentali alle quali ci ha richiamato l’Unione Europea, a partire dalla razionalizzazione dei centri di spesa sul territorio nazionale attraverso una semplificazione dei livelli di governo. La riforma Delrio ci spinge verso un modello di amministrazione caratterizzato dalla sussidiarietà, dalla differenziazione, dalla flessibilità e dall’adeguatezza.
La strada è tracciata – ha concluso il docente – ora tocca agli enti locali accellerare questo percorso, a cominciare dai processi di fusione dei Comuni più piccoli e del trasferimento da parte delle Regioni delle funzioni amministrative delle Province, senza più rinvii. Solo così anche i cittadini potranno avere effetti concreti e tangibili da questo processo riformatore”.
Ad aprire l’incontro, l’intervento del Sindaco Paolo Mascaro che ha evidenziato come “Lamezia, nascendo dall’unione di tre Comuni, sia stata antesignana di quei processi di razionalizzazione e semplificazione contenuti nella riforma Delrio”. Dal primo cittadino, un ringraziamento alla Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa per “il lavoro prezioso di promozione del magistero sociale della Chiesa e perché ci permette di confrontarci per imparare come amministratori ad essere più vicini ai cittadini, a valorizzare le risorse del territorio e a non sprecarle”.
Un incoraggiamento a proseguire sulla strada della collaborazione tra l’amministrazione pubblica e la Chiesa da parte del Vescovo Luigi Cantafora che, di fronte a tanti amministratori del comprensorio, ha ricordato “la vocazione propria di Lamezia di mettere insieme tutte le realtà del territorio. Lamezia può crescere solo stando insieme, superando gli interessi e gli steccati, in nome del bene comune”.
L’incontro di oggi – ha ricordato Don Fabio Stanizzo in apertura dei lavori – “si inserisce nel percorso del X anno della Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa che quest’anno ha come filo conduttore la riflessione sull’Enciclica “Laudato si’…” di Papa Francesco. Un documento importante del Magistero sociale della Chiesa che parla a tutti gli uomini di buona volontà, per realizzare un’ecologia integrale dell’uomo e dare risposte evangeliche alle grandi questioni sociali, economiche e ambientali del nostro tempo”.

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