Cosenza, Gran Galà del Festival della Comunicazione. Protagoniste le famiglie: “Non c’è dono senza rinuncia”

ananiaCOSENZA – “E’ così, non metterei un prezzo su ogni cosa. Facciamo tutto questo per l’amore, lottiamo, sacrifichiamo ogni notte. Non inciamperemo e non cadremo mai”… Le note di “Price Tag” di Jessie J dalla voce della diciassettenne, Alessia Labate, protagonista femminile calabrese di The Voice accompagnano l’apertura del Gran Galà del “Festival della Comunicazione”, un’iniziativa nazionale promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura e dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. La giovane artista cosentina ha ricevuto il premio “Testimonianza in canto” dalle mani del Direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, che le ha consegnato un’opera in vetro del maestro Silvio Vigliaturo, originario di Acri.

Un attimo prima si erano esibite le ragazze dell’Art-Show Dance Academy di Giuseppe e Mafalda Ferraro, scuola di ballo di Torano Castello in provincia di Cosenza: una denuncia dei costumi e del “luccichio e la fatica della vita” con Chandelier, il brano musicale del momento, della cantante australiana Sia.

Si apre così, con grande energia ed in musica, uno degli ultimi appuntamenti di questa settimana che hanno visto Cosenza protagonista nazionale della Comunicazione. L’Auditorium A. Guarasci della cittadina bruzia ospita le famiglie, ma anche giovani, volontari, ed ovviamente operatori dell’informazione che sono al centro del Messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali, di cui oggi è la giornata e per la quale Papa Francesco ha proposto il tema: “Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore”.

E proprio “reimparare a raccontare” la famiglia come “grembo” dove nascono la comunicazione, il dialogo, il perdono, l’accoglienza, è quanto è stato offerto dalla “Hope, Formazione, Spettacoli ed Eventi al servizio della Chiesa”. Un ottimo, mai banale, Enrico Selleri conduttore di TV2000, introduce l’evento che guiderà con brio e garbo, verso quello che è il cuore del messaggio della serata: c’è sempre un bene possibile, un “qualcosa” che in ogni famiglia è possibile come contributo al bello, al vero, all’amore, qualche volta anche all’impossibile.

Un messaggio che traspare anche dalle parole di suor Cristina Beffa, Figlia di san Paolo, giornalista professionista, responsabile del Centro Comunicazione e Cultura Paoline, che annunciando le prossime sedi del Festival (Arezzo e Cesena) ha sottolineato che “la comunicazione nonostante la tecnologia resta comunque un fatto umano”, che vuole confronto, dialogo, presenza .

Durante la mai noiosa serata, l’esibizione di artisti internazionali detentori di prestigiosi riconoscimenti, come Linda Valori, terzo posto a Sanremo, premio della critica Mia Martini, voce da brivido che regala un pezzo di Maurizio Fabrizi autore di Mia Martini e Lois Kirby unica ed inimitabile voce gospel. lindaRouty Miura, Gianmaria Aletti, 21 anni, studente di Filosofia, una delle grandi promesse del rap italiano e primo rapper esibitosi davanti ad un Pontefice, coinvolge e interroga con viaggi di speranza e dialoghi con il cielo.

Non meno coinvolgenti le testimonianze delle famiglie che rasentano in alcuni casi l’incredibile. E così sul palco salgono Annalisa e Daniele di Forlì che ricevono un premio come “Testimoni della Famiglia”. Cresciuti all’ombra di un Santo, Don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, Annalisa (avvocato dei poveri) e Daniele percorrono la strada dell’affido familiare prima separatamente: Daniele infatti racconta di essersi presentato all’altare con la “dote” di due figli disabili in affido, poi insieme, nel matrimonio. Ora la coppia ha otto figli, “due fatti in casa” scherza Daniele, gli altri in affido, in un’esperienza che si fa sempre più coinvolgente nella Casa Famiglia, “Villaggio della Gioia”.

Un’altra testimonianza parte invece dalla Calabria, da un emigrante che la vita porterà prima in America poi a Malta e che dopo una crociera, vedendo in mare il giubbotto di salvataggio di un migrante ed ascoltando le parole di Papa Francesco, decide con la sua famiglia di acquistare una nave di 40 metri e di dare vita al MOAS, “Aiuto in alto mare per i migranti”. La famiglia Catrambone a differenza del “giovane ricco del Vangelo” impiega tutti i suoi beni per soccorrere, assistere e pattugliare le acque del Mediterraneo contro “la globalizzazione dell’indifferenza”: basti pensare che in soli 60 giorni il MOAS ha salvato, lo scorso anno, 3000 persone come ha spiegato la giovane e commossa Maria Luisa, che condivide con i genitori questo progetto incredibile.

nunnari1E poi ancora la testimonianza di Gabriele Pio ed i sui compagni che hanno rinunciato alla gita vista l’impossibilità dell’autobus di far accedere la carrozzella del piccolo. “E quando Gabriele non è riuscito a salire, siamo scesi tutti!” ha detto con naturalezza la piccola compagna, per spiegare la decisione: perché “non c’è dono senza rinuncia” ha commentato Mons Nunnari Vescovo di Cosenza che ha ritirato il premio alla carriera di giornalista che lo vede protagonista dell’informazione calabrese da ben 40 anni. Demetrio Crucitti ha consegnato il premio assegnato da UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) e Rai Vaticana ad un commosso Mons Nunnari che ha salutato con affetto i presenti all’indomani della nomina del nuovo arcivescovo di Cosenza, nella persona di Mons. Nolè, confermando l’impegno di mettersi comunque al servizio amorevole di Cosenza.

Nunnari ha poi messo in evidenza la necessità di una comunicazione in cui bisogna sottolineare gli insegnamenti che vengono dai giovani, dagli educatori, dalla scuola, e che “speranza della nostra Calabria sono i giovani, preparati, attenti, con la laurea nella ventiquattr’ore” spesso costretti ad andare via “da un paese che pensa a guardare agli altri anzichè progredire, liberarsi dalla mafia, riorganizzare la speranza!”

Hanno chiuso la serata, la famiglia Anania da Catanzaro con i suoi 16 figli e il Direttore del settimanale diocesano “Parola di Vita”, don Enzo Gabrieli, che ha ringraziato la grande famiglia dei collaboratori del giornale, i volontari, tutti coloro che da Cosenza hanno permesso di lanciare un messaggio così importante in un momento in cui la famiglia, come cellula fondante della società, è minacciata aspramente. Poi gli appuntamenti: S.Messa nel Duomo di questa mattina e nel pomeriggio su Corso Mazzini, Flash mob.

Si chiude così come si era aperto, questo sabato sera: con gli artisti sul palco che si scatenano tra gli altri in una versione indimenticabile di “When The Saints Go Marching In” che ha visto Lois Kirby alle tastiere. Tutti in piedi a ballare perché come leggiamo nel messaggio del Santo Padre “la famiglia più bella, protagonista e non problema, è quella che sa comunicare, partendo dalla testimonianza, la bellezza e la ricchezza del rapporto tra uomo e donna, e di quello tra genitori e figli” perché essere famiglia è anche festa e gioia.

Non “un modello astratto da accettare o rifiutare, da difendere o attaccare”, ma “una realtà concreta da vivere”, non “un’ideologia di qualcuno contro qualcun altro”, ma “il luogo dove” ci auguriamo, “tutti impariamo che cosa significa comunicare nell’amore ricevuto e donato.”

Luisa Loredana Vercillo

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