Al via l’ottava edizione di Trame, il Festival dei libri sulle mafie. Savatteri: “Ha senso realizzare Trame in un comune sciolto per tre volte per mafia?”

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Sulle note di “A mano a mano” cantata da Rino Gaetano, è stata inaugurata ieri l’ottava edizione di Trame Festival dei Libri sulle mafie.

Suona come una sfida la domanda posta dal direttore artistico Gaetano Savatteri in apertura del Festival: “ha senso realizzare Trame a Lamezia Terme, Comune sciolto per tre volte per mafia?” Per il presidente della Fondazione Trame Armando Caputo “non solo è possibile fare Trame in una città commissariata, ma è necessario. E si dovrebbero moltiplicare gli sforzi e le iniziative da più parti che vanno nella direzione di liberare la città dal condizionamento mafioso”.

Netta la posizione del commissario straordinario del Comune di Lamezia Terme Francesco Alecci per il quale “spesso la mafiosità fa più danni della stessa mafia. Se la mafia è un sistema organizzato con scopi criminali individuabili e perseguibili, l’atteggiamento mafioso è infido, utilizza le stesse metodologie criminali per imporsi sugli altri. Parliamo sì di lotta alla mafia, ma anche di lotta alla mafiosità”.

Per Anna Lapini, incaricata per la legalità e sicurezza di Confcommercio, “la collaborazione con Trame, ormai da quattro anni, ci ha dato occasione di sperimentare proprio qui al Festival linguaggi e strumenti nuovi per parlare di lotta al racket e a ogni forma di oppressione criminale in nome della libertà”. Hanno fatto pervenire i loro saluti al Festival il Vescovo di Lamezia Terme Luigi Cantafora e l’Assessore all’istruzione e alle attività culturali della Regione Calabria Maria Francesca Corigliano. “La lotta alla criminalità organizzata non spetta solo alla magistratura ma deve coinvolgere tutta la comunità e richiama ogni cittadino alle proprie responsabilità”, è stato a conclusione dell’inaugurazione il messaggio del Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio. Tante le voci, tanti i protagonisti, tante le testimonianze di una lotta alle mafie che, più che di eroi o gesti eclatanti, ha bisogno del “coraggio di ogni giorno”.

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