Progetto Itaca Catanzaro-Lamezia, Incontro volontari e amici

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – “La malattia mentale non annulla le risorse della persona, non compromette la possibilità di recuperare il benessere” e una buona qualità di vita: è uno dei presupposti su cui opera “Progetto Itaca Catanzaro-Lamezia”, Associazione volontari per la salute mentale-onlus, costituitasi a fine novembre 2017. Il 19 febbraio il presidente dell’Onlus, Pasquale Gaetano, la vicepresidente, Ebe Vittòri Antìsari, e il segretario/tesoriere, Antonio Mangiafave, hanno incontrato volontari e amici presso il CSV di Catanzaro per illustrare loro i progetti in cantiere per il 2018.

Analogo incontro si era già svolto lo scorso 10 dicembre nella Casa Bethel-Tabor presso il Santuario di Dipodi con un nutrito gruppo di volontari e amici di Lamezia Terme. Obiettivo principale superare lo stigma e il pregiudizio legati alla depressione, all’ansia, agli attacchi di panico, tutelare i diritti delle persone affette. Si rivelano perciò necessari interventi d’informazione e di supporto lungo il percorso di guarigione. La vera rivoluzione è che si tratterà di un supporto di tipo familiare o addirittura alla pari. Il Progetto, infatti, prevede la realizzazione di corsi ad accesso gratuito, accreditati “NAMI” (National Alliace on Mental Illness), mirati a formare, oltre ai classici volontari, i familiari delle  persone con disagio mentale, che, sviluppando competenze, potranno diventare parte integrante del percorso riabilitativo dei propri cari.

Oltre ai corsi per nuovi volontari e per familiari, tra le attività in cantiere della Onlus Catanzaro-Lamezia vi sono anche la sperimentazione di una linea telefonica di ascolto, progetti per le scuole superiori sul tema dell’informazione e della prevenzione, iniziative di raccolte fondi tra cui “Tutti matti per il riso 2018” con la quale, in cambio di un’offerta al Progetto, sarà donata una confezione del “Re dei risi” Carnaroli.

A livello nazionale, prendendo spunto da modelli diffusi all’estero, ed in particolare dalla “Fountain house” di New York, sotto l’operato della Fondazione Progetto Itaca stanno nascendo una serie di “Clubhouse” volte all’autonomia sociale e lavorativa delle persone con una storia di disagio psichico. Sono strutture diurne non sanitarie, dove “i partecipanti al club non sono pazienti ma soci: lavorano per rinforzare i propri punti di forza”.

Il modello della “Clubhouse” è stato già sperimentato in tutto il mondo e, oltre a risultare vincente per gli associati, si è dimostrato capace di produrre capitale sociale. Se adeguatamente recepito anche dal sistema pubblico, potrebbe funzionare, persino in Calabria.

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