“Amami. E’ possibile..” lo spettacolo del Liceo Campanella sull’odio e l’intolleranza di ieri e di oggi

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Dall’olocausto ai tanti genocidi di oggi, a cominciare da quello che sta avvenendo in Libia, a pochi chilometri da noi. Dai fascismi e i nazismi del XX secolo e quelli dei giorni nostri, al risveglio dell’intolleranza e della violenza come mezzi per denigrare e uccidere moralmente e fisicamente chi è diverso, chi è più debole. Si è mosso lungo il filo tra passato e presente lo spettacolo “Amami… è possibile” organizzato dagli studenti del liceo Campanella di Lamezia Terme che si è svolto nei giorni scorsi nell’auditorium dell’istituto, posticipando di qualche giorno la celebrazione della Giornata della Memoria.

Musica, danza, stralci di notiziari e documentari storici accanto a report giornalistici sui morti nel Mediterraneo e i lager della Libia, performance di poesia e teatro per condividere le riflessioni maturate dagli studenti delle classi II D Scienze Umane, V B Linguistco, IV D Linguistico, 5A Linguistico, III A Linguistico che hanno partecipato al progetto “Amami. E’ possibile”, diretto dalla studentessa Benedetta Tomarchio e coordinato dalle docenti Licia Di Salvo, Enzina Sirianni e Olinda Suriano.

“Noi oggi siamo qui per rompere il velo dell’indifferenza rispetto ai tanti genocidi e ai tanti olocausti che continuano a consumarsi ancora ai nostri giorni. In nome di un unico “dio”: il dio denaro. Con questo progetto vogliamo contrapporre all’odio, all’intolleranza e all’avidità la bellezza. L’avidità uccide, la bellezza dà vita. L’avidità crea conflitti, la bellezza unisce”, così la studentessa Benedetta Tomarchio ha introdotto lo spettacolo che ha visto, oltre agli studenti protagonisti del progetto, la collaborazione degli studenti del liceo musicale con le bellissime colonne sonore, tra gli altri, di Morricone, Nicola Piovani, Sting. Hans Zimmer.

Al termine dello spettacolo, la testimonianza di Antonio Saffioti, giovane lametino vicepresidente Fish Calabria, che ha parlato dello sterminio delle persone con disabilità durante il regime nazista, “un’operazione che tra il 1939 e il 1941 ha portato all’uccisione di 200mila persone con disabilità e altre 100mila persone negli anni della soluzione finale. Quando oggi sentiamo dire in maniera irresponsabile che “un immigrato ci costa 35 euro al giorno”, una bugia colossale detta solo per l’alimentare l’odio e l’intolleranza, mi viene da pensare a quando gli studenti tedeschi venivano invitati a risolvere problemi di matematica in cui erano i disabili e i malati mentali quelli accusati di gravare sulle tasche dei cittadini tedeschi”. Anche Marco Ammendola ha condiviso la sua esperienza del “Treno della Memoria”, progetto a cui negli anni scorsi ha aderito il Comune di Lamezia Terme, portando alcuni studenti lametini ad Auschwitz, Birkenau, nei luoghi simbolo della Shoah. “Vi invito ad andare in quei luoghi – ha detto Ammendola agli studenti del Campanella – per rendervi conto con i vostri occhi che non si è trattato di un film, ma di una realtà storica che ha visto lo sterminio di milioni di esseri umani. Andare per ritornare come cittadini più consapevoli”.

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