Inaugurato il Ponte di Calatrava. Un’opera teatrale sotto il cielo stellato celebra momento storico per la città di Cosenza

COSENZA – Questa sera Cosenza è entrata nel futuro con l’inaugurazione del Ponte di Calatrava. Una manifestazione spettacolare dove a dominare la scena è stata la bellezza, quella che nobilita l’uomo, che avvicina all’armonia della natura.
Un ponte appoggiato sulle sponde di due luoghi distanti ma non lontani, un ponte che colma questa distanza.
Numerose autorità civili e politiche, il vescovo emerito Nunnari e forze dell’ordine dislocate ad ogni angolo per garantire l’incolumità delle tantissime persone giunte sul posto per assistere a quello che per la citta bruzia rappresenta un evento storico collettivo.
Giacomo Mancini concepì questa idea nel 1999 e affidò la realizzazione dell’opera al genio di Santiago Calatrava (ingegnere e scultore), ed oggi è toccato a Mario Occhiuto “battezzare” quest’opera maestosa intitolata a San Francesco di Paola.

“Grazie per essere qui, siamo davvero in tanti questa sera. Intitoliamo questo ponte a San Francesco di Paola, patrono della Calabria e co-patrono della città di Cosenza. Avevo preparato una bozza di discorso ma voglio evitare perchè oggi viviamo una circostanza cosi solenne: sto guardando le facce delle persone, e noto questo senso di stupore e di meraviglia. Oggi celebriamo questo ponte e abbiamo dato il titolo ‘il ponte che canta’, in questo caso anche le opere possono cantare, possono esprimere la meraviglia al mondo. Questo ponte canta – ha detto il sindaco -perche contiene questo senso del territorio, contiene il fiume, collega i due quartieri popolari, è un opera che ha gia riqualificato con la sua presenza questi quartieri. Sulla sinistra vedete il planetario che verrà inaugurato tra qualche mese, il secondo piu grande d’Italia (dopo quello di Milano), e il fiume navigabile. Il ponte contiene la nostra storia, il nostro territorio, alle spalle ha la Sila, contiene anche il passato, perche guarda al centro storico, guarda al castello, e quindi canta di questa bellezza del passato ma anche il futuro, un segno verso il futuro. Ieri ho rivisto il discorso che fece Giacomo Mancini quando 20 anni ebbe questa grande idea, parlava di quest’opera come un’opera dedicata ai giovani, i giovani che vedono questo segno quando passano da qui”.

Santiago Calatrava, evidenziando il naturale scopo dei ponti che è quello di collegare, ha voluto indicare metaforicamente un ponte che collega due generazioni, quella del sindaco Mancini e quella del sindaco Occhiuto, “che – ha detto – ha portato avanti questo ponte con tanta energia e tanta fede. Costruito d’acciaio e di calcestruzzo ma anche e soprattutto di coraggio di portarlo a compimento, in nome di tutti noi nella speranza che chi passa da qua possa leggere il messaggio che abbiamo scritto che è un messaggio di fede nel futuro di questa citta”.
Sotto un cielo stellato e una luna un po’ timida, l’incantevole spettacolo organizzato per l’occasione dal creativo Valerio Festi. Questa sera un’opera teatrale a cielo aperto si è vissuta a Cosenza dove gli attori protagonisti sono stati tutti i cosentini che con gli occhi pieni di stupore e meraviglia con gli occhi verso l’alto hanno celebrato un momento storico.
Un pianoforte sospeso in aria che suona le note di Alfonso Rendano, le ballerine sospese in aria anche loro e un meraviglioso spettacolo pirotecnico e sullo sfondo il castello e il centro storico di Cosenza.
Meraviglioso, spettacolare, fantastico, banali aggettivi che non ci permettono di descrivere, con le parole, la bellezza che stasera ha cullato dolcemente questa città. La bellezza emoziona e fa vibrare il cuore. E stasera il ponte di Calatrava “ha vibrato” all’unisono con il cuore bruzio.

Candida Maione

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