La Nuova Frontiera dei Liberi & Forti invita a riflettere sulle con-cause che hanno messo in ginocchio una città che poteva essere “regina” tra le altre

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Le condizioni di degrado in cui versa la nostra città in queste ultime settimane destano serie preoccupazioni; dilagano forme di allarmismo che rischiano però di apparire sterili manifestazioni di disappunto unicamente alla ricerca di responsabilità e di colpevoli da denunciare o bandire ai fini di una prossima campagna elettorale che si propone come risolutiva a tutti i problemi che affliggono la nostra comunità.

La Nuova Frontiera dei Liberi & Forti, rispondendo alla vocazione originaria che rappresenta il tessuto sul quale si propone di lavorare, non intende unirsi ai cori di accuse e recriminazioni quanto piuttosto riflettere sulle con-cause che hanno messo in ginocchio una città che poteva essere “regina” tra le altre.

Vogliamo lavorare per una città che non si pianga addosso, capace di uno sguardo critico, che invoca «rigore» e «iniziativa» come antidoto ad una crisi che ci preoccupa soprattutto in relazione al futuro dei nostri giovani; vogliamo essere motore ed esempio di un cambiamento, identificando una scala di priorità e di intensità di impegno. Non perderci nei surrogati di ambigue politiche quanto comprendere quali le condizioni di intervento possibili.

Con queste premesse appare naturale comprendere che la situazione attuale sia il risultato di consuetudini maturate in tempi certamente non brevi le cui conseguenze non dipendono unicamente dai nostri amministratori, buoni o cattivi che siano stati, quanto da un sistema burocratico cristallizzato in ambiti obsoleti dove la mancanza di una politica progettuale a lungo termine ha consentito di non centrare obiettivi dettati dai valori primari e sostanziali e pertanto non finalizzati alla qualità della vita di ogni singolo cittadino.

Il singolo cittadino che in quanto tale deve essere protagonista attivo e collaborativo all’interno di un contesto comunitario che sente proprio e, pertanto, lo coinvolge in termini di responsabilità sociale. Il problema dei rifiuti è emblematico proprio in tal senso: Lamezia è sporca, qualcosa nel ciclo dei rifiuti non funziona, ma oltre alla filiera istituzionale c’è qualcosa che non funziona nella filiera civile se in pieno centro urbano, vicino ai cassonetti vi sono materassi, quintali di cartoni da imballaggio, elettrodomestici ect… . Ieri buona parte della spazzatura è stata rimossa; sta anche ad ognuno di noi far sì che non si ripresenti lo squallore dei giorni passati.

Aldilà delle invettive diffuse e confuse, forse necessita che ogni cittadino si riappropri di un sentimento propositivo, concreto e non scettico e disfattista; forse necessita riflettere sull’importanza di una politica del “fare” che esuli da utopiche promesse elettorali e corrisponda ad iniziative progettuali possibili sul nostro territorio. Forse necessita riappropriarsi di uno stile civico che incarni l’appartenenza ad un luogo che è proprio per storia e identità.

Ai Commissari, ai quali rinnoviamo l’invito a un incontro già formalizzato nei giorni scorsi, chiediamo di abbandonare il ruolo di semplici funzionari esecutori di un mandato tecnocratico e di guardare a Lamezia Terme con una visione di prospettiva che possa restituirle il ruolo e la dignità che merita a livello regionale. Lamezia ha un’anima culturale, imprenditoriale, sociale ben radicata; non si può privare la città dei luoghi che le permettono di esprimersi!

Consapevoli che le soluzioni non sono da ricercare esclusivamente nelle competenze a loro affidate, chiediamo ai Commissari che agiscano con forza rivolgendosi alle istituzioni regionali e a tutti gli enti preposti affinché si facciano carico dei problemi che affliggono la terza città della Calabria.

Tutto ciò ribadendo da parte nostra l’assunzione delle responsabilità che ci competono.

Carmela Dromí, presidente circolo Lamezia e Lametino de “La nuova frontiera dei Liberi & Forti”

 

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