Tagliato il nastro della Fieragricola: Lamezia per sette giorni al centro della Calabria

imageLAMEZIA TERME (CATANZARO) – È stato mons. Luigi Cantafora, Vescovo della diocesi di Lamezia, insieme all’Assessore regionale Carmela Barbalace, a tagliare il nastro della edizione numero 45 della Fieragricola lametina.

Poco fa, infatti, alla presenza delle autorità politiche cittadine, provinciali e regionali, alle rappresentanze militari e a tantissimi cittadini, si è dato ufficialmente il via alla kermesse fieristica che quest’anno, secondo gli organizzatori, promette molte cose interessanti.

E proprio Maurizio Vento, neo presidente dell’ente fiera, nominato direttamente dal sindaco Paolo Mascaro, ha parlato prima del taglio del nastro, dell’idea “di tornare a quella che è la natura di questa manifestazione che vanta 50 anni di storia. Dopo il declino degli ultimi anni – ha detto Vento su un palchetto del tutto singolare – è necessaria un’inversione di tendenza. Tra i nostri obiettivi, anche quello di portare i giovani verso l’agricoltura”.

Dello stesso avviso il sindaco Paolo Mascaro il quale ritiene “Lamezia un polo agroalimentare per eccellenza. Per sette giorni – ha sottolineato il sindaco – Lamezia dovrà essere il faro della Calabria. Riprendiamoci quello che è il ruolo che spetta a questa fiera, una fiera che sia sempre di più al centro della regione. Le manifestazioni – ha aggiunto Mascaro – non si fanno spremendo gli enti pubblici, bensì con l’ingegno e con la voglia di cambiare le cose. E questa è la prima fiera che si autofinanzia. Lamezia non deve però limitarsi solo a questi sette giorni – ha concluso – ma occorre costruire una centralità che duri tutto l’anno”.

Tra gli altri interventi, molto sentito quello del vice Prefetto Costanza Pino: “Da lametina non posso che essere orgogliosa di prendere parte a questa importante inaugurazione di una fiera che quest’anno riparte nel segno della tradizione ma anche dell’innovazione”.

E prima di tagliare il nastro, il vescovo Luigi Cantafora, ha voluto lanciare un bel messaggio sull’importanza del lavoro nella vita dell’uomo: “Fare una fiera come questa significa celebrare un grande dono che Dio ha fatto all’umanità: il cibo, il pane, le risorse alimentari. Il pane significa che ci relazioniamo con gli altri e che il lavoro ha una dignità. Nessuno può stare senza lavoro, specie i giovani. Ben venga allora questa fiera che ci mette in relazione. La nostra città ha bisogno di relazioni perchè è nelle differenze che si cresce”.

Candida Maione

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