Sciopero giudici onorari, probabili disagi per udienze tribunale lametino

vincenzo cardamoneLAMEZIA TERME (CZ) – Nei prossimi giorni potrebbero registrarsi problemi nello svolgimento delle udienze del Tribunale di Lamezia Terme, come del resto in gran parte dei tribunali italiani, a  causa dello sciopero proclamato nel settore della giustizia dal sette all’undici dicembre prossimi.

“Crediamo sia arrivato il momento di riconoscere ai magistrati onorari italiani i diritti che hanno meritato sul campo in quasi venti anni di lavoro e di impegno nelle aule di giustizia – dichiara al riguardo Vincenzo Cardamone, coordinatore regionale Federmot (Federazione magistrati onorari di tribunale). Ci dispiace creare disagi, ma lo sciopero è l’unico strumento che abbiamo per farci ascoltare”.

I magistrati onorari, infatti, già in stato di agitazione, incroceranno le braccia per protestare contro il ddl che è stato licenziato dal Senato e che non contiene molte delle rivendicazioni di Got (giudici onorari di tribunale) e Vpo (vice procuratori onorari) che, sebbene svolgano le stesse funzioni dei magistrati professionali, di fatto sono penalizzati.

Alla base della protesta, che in queste ore sta registrando la solidarietà di Magistratura indipendente (Mi), Associazione nazionale magistrati (Anm), oltre che dei responsabili dei vari uffici tra cui quelli di Milano e Roma, insieme ai preannunciati tagli agli stanziamenti per le indennità da corrispondere ai magistrati onorari, c’è anche il mancato aggiornamento degli stipendi che si attende da oltre dieci anni. Altre rivendicazioni riguardano l’assenza della stabilizzazione per chi sta prestando servizio da oltre venti anni e che potrebbe essere sostituito da stagisti con incarico annuale. A pagarne le conseguenze, quindi, non solo i processi ma anche l’esperienza sul campo che i tanti magistrati onorari negli anni hanno accumulato.

Si tratta di una riforma che andrebbe a penalizzare figure importanti. Infatti, la gran parte delle attività (civili e penali) attualmente viene svolta dai magistrati ordinari che, inseriti in un primo momento come una figura cui ricorrere in situazioni di emergenza, di fatto negli anni sono diventati indispensabili nello svolgimento dei processi, posizionandosi come elementi necessari all’interno del meccanismo della macchina giudiziaria, diventando un punto di riferimento centrale nell’amministrazione della giustizia e svolgendo intorno all’80% dei procedimenti che quotidianamente si tengono nelle Aule dei tribunali.

Ecco perché i tagli previsti nel ddl del Senato, che ora passerà all’esame della Camera, potrebbero avere ripercussioni nello svolgimento dei processi e, di conseguenza, un rallentamento se non un immobilismo della macchina della giustizia che attualmente stenta anche ad andare avanti per le note criticità.

Da qui la decisione dei magistrati onorari di incrociare le braccia non solo per dire il loro “no” al ddl che può ancora essere modificato, ma anche per far comprendere quale sia il loro reale peso nello svolgimento dei processi e quanto il loro contributo sia importante per far sì che la macchina della giustizia possa camminare.

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