Sentenza su caso Icom, le reazioni

comune_lamezia_terme_vist2LAMEZIA TERME (CZ) – Immediatamente dopo la pubblicazione della sentenza sul caso Icom, diverse le reazioni giunte in redazione.

Circolo SEL Lamezia Terme
La sentenza del consiglio di Stato è una vittoria del sindaco Speranza e della sua amministrazione che con caparbietà si è sempre opposto alle richieste infondate dell’imprenditore Noto. La vicenda è conosciuta, ma è bene ricordarla in sintesi. Si tratta del tentativo di costruire un centro commerciale in un territorio non destinato dal Prg a tale scopo, sia perché si tratta di una zona agricola di pregio, sia a tutela dei caratteri ambientali dei corsi d’acqua sottostanti: una storia italiana dove le regole non contano e a decidere sono interessi particolari, gli affari, i soldi, le lobbies. La vicenda si costruisce subito prima dell’avvento di Speranza, in un rovello  di passaggi amministrativi che culminano con la conferenza dei servizi del 7 marzo 2005, conferenza che però non si conclude. Manca infatti il parere del Ministero dei Beni culturali che si riserva di decidere, e proprio per questo la giunta Speranza, insediatasi ad aprile di quell’anno, rispettando la legge, all’imprenditore che chiede di costruire in variante al Prg, a settembre risponde di no.
Da qui parte un itinerario giudiziario che si arroventa negli anni con polemiche politiche spesso strumentali e che oggi si chiude definitivamente. Si chiude con la vittoria del Comunedi Lamezia e dell’ex amministrazione Speranza. Spieghiamo perché. Altri, infatti, probabilmente avrebbero preferito rinunciare ad opporsi al potere economico, alla sua arroganza, evidenziata dal rifiuto dell’accordo anche quando il Comune gli proponeva un altro terreno, non lontano al primo ma questa volta in regola con il Prg vigente.
Dunque con la sentenza si scrive la parola fine ad un film durato oltre dieci anni. Evaporano così le decine e decine di milioni di risarcimento presunto: il Comune nulla ha da dare ( chissà, magari qualcuno stava già negoziando ), l’impresa nulla ha a pretendere, anche perché  come recita la sentenza, essa non ha messo nemmeno una pietra e ha respinto le proposte alternative dell’amministrazione.
La vittoria del Comune, e di Speranza, è totale. E su tutto il fronte.  Primo, perchè se non ci fosse stato il sindaco a resistere al partito dello sfascio, che lo voleva dimettere a dicembre del 2013, qualsiasi commissario succedutogli non avrebbe fatto ricorso alle sezioni Riunite della Corte dei Conti sul dissesto, come invece fece lui vincendolo e scongiurando un dissesto che non c’era; secondo perché se si fosse dimesso sarebbe arrivato, appunto, un commissario che non solo non avrebbe avversato la prima errata sentenza della Corte dei Conti calabrese ( sul dissesto appunto), ma non avrebbe forse nemmeno fatto ricorso alla sentenza del Tar su Icom e ostacolato gli, oggi sappiamo, illegittimi tentativi ‘megarisarcitori’ di quest’ultima. Come non li avrebbero ostacolati probabilmente altre amministrazioni politiche meno determinate verso i poteri forti.
La sentenza, finalmente, dà torto a tutti quei personaggi politici, e sono tanti, per lo più appartenenti al mondo del centrodestra lametino, che negli anni ( ma anche nell’ultima campagna elettorale)  si sono dedicati, come uccelli di malaugurio ( Renzi li chiamerebbe gufi), al gioco dello sfascio, strumentalizzando tutta la vicenda e predicando disastri e catastrofi per il solo piacere di fare un dispetto a Speranza. Ora che la verità è ristabilita e molti di costoro, anche su questo, si affretteranno a mutare totalmente posizione cercando di far dimenticare il passato, prepariamoci all’ennesima passerella trasformista e ipocrita.

Italo Reale
Finalmente una buona notizia per Lamezia. Il Consiglio di stato ha escluso il diritto di Borgo Antico al risarcimento del danno.

Non è la motivazione che avremmo voluto e che ovviamente, per noi,  avrebbe dovuto sottolineare le numerose irregolarità che avevamo accompagnato la pratica ma il risarcimento del danno avrebbe avuto il sapore della beffa.

Ovviamente questa considerazione non diminuisce la bravura dei colleghi avvocati che hanno difeso il Comune in una situazione davvero difficile visti gli “errori ???” continui che hanno accompagnato l’assunzione degli atti amministrativi di approvazione  e revoca del progetto.

Quindi, quella battaglia che aveva visto centinai di cittadini alzarsi a difesa della vivibilità del centro urbano e del commercio al suo interno, non è stata del tutto sprecata anche se, pure in questo caso, in buona parte è stata resa inutile del raddoppio del centro Commerciale Due Mari e dall’incapacità di chi doveva utilizzare il tempo che avevamo guadagnato per rafforzare la fruibilità delle attività poste a Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia.

Troppi negozi storici non ci sono più e troppi “magazzini” sono chiusi in attesa di un commerciante che lo utilizzi.

Il nuovo Sindaco ha quindi oramai chiara la situazione del bilancio Comunale ed ha anche recuperato i 10 milioni che il precedente Consiglio Comunale aveva riservato per l’eventuale risarcimento.

Non ci sono, quindi, più scuse per nessuno per rimandare il necessario approccio ai problemi della città.


Francesco Grandinetti e Mario Benincasa: Bene sentenza Icom
La sentenza di oggi sul caso Icom da la giusta considerazione al senso di responsabilità insieme al consigliere comunale Mario Benincasa abbiamo avuto quando con il nostro voto abbiamo scongiurato un dissesto alla nostra città che avrebbe provocato ancora più difficoltà ai nostri concittadini. Noi abbiamo votato il bilancio incuranti del beneficio che avrebbe potuto portare ad una giunta che non era la nostra. L’interesse dei cittadini ci ha sempre guidato al di là di ogni tattica politica. Il dissesto avrebbe creato la quasi impossibilità “temporale” di difendersi in giudizio. Evidenziamo che la sentenza fa “risparmiare ” di fatto al comune anche il milione e cinquecento mila  euro l’anno che si erano previsti nel piano decennale di rientro da noi anche approvato. Noi siamo sempre stati a favore della costruzione dell’outlet che reputiamo un occasione perduta per Lamezia, ma quando si tratta di difendere Lamezia da un dissesto certo se si fosse perso la sentenza il nostro animo non può che essere felice dello scampato pericolo. Io seno sempre convinto che uniti si vince ed allora siamo stati uniti con Speranza e tutta l’amministrazione per difenderci dando a lui la possibilità di dire oggi di aver avuto ragione nel resistere alla causa.


Vittorio Paola, già capo gruppo Progetto Lamezia
La giusta sentenza del Consiglio di Stato che stabilisce che all’Icom non spetta nemmeno un centesimo di risarcimento, oltre che generare soddisfazione , porta a una riflessione ; sostenere e combattere le battaglie in cui si crede è cosa buona e giusta per la collettività e per se stessi. Questa è stata la corretta condotta amministrativa del sindico Speranza  e della sua amministrazione che  trova ragione nei fatti e non nelle congetture . Che non spettasse nessun risarcimento all’imprenditore  Noto lo abbiamo  sempre sostenuto , come pure il fatto che non sussistessero le condizioni per la dichiarazione di dissesto con un impegno strenuo assieme  agli amici e compagni del gruppo consiliare di Progetto Lamezia, quello originale dell’amministrazione Speranza  e con questa breve nota esprimo anche la loro soddisfazione per l’esito della sentenza. In questi anni sono state costruite accuse di incapacità e di colpe del tutto inesistenti, assumendo per certezze  falsità che avevano quasi sempre la malafede della strumentalizzazione politica al solo fine di ricavarne un vantaggio elettorale. Su  tutto questo  molti cittadini devono interrogarsi e riflettere   , come  una minoranza interessata alle proprie cose abbia potuto far crede, dando per certe, cose  che  non erano vere , come il dissesto e  le colpe  sul caso Icom.  Adesso chi ha capacità di fare ,  faccia, senza piagnistei.

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