Signora di Lamezia trova in casa buono da 5 milioni di lire dopo 29 anni: vale 36mila euro

imageLAMEZIA TERME (CZ) – Mentre guarda un mucchio di vecchie foto custodite in una scatola di scarpe trova un buono postale di 29 anni fa. Volere 5 milioni di lire. Ricalcolato in euro fanno 36.210,91. Una cifra consistente a cui non vuole davvero rinunciare la signora Renata L., 91 anni ben portati, bergamasca ma trapiantata da anni a Lamezia Terme.

Quei soldi erano e sono ancora suoi, racconta la Gazzetta del Sud. Sua figlia va all’ufficio postale di Roma per riscuotere, ma le viene detto che il titolo è scaduto risalendo al 18 giugno 1986. Il discorso però non convince né lei né sua madre, che si rivolgono ad Agitalia, un’associazione che tutela i consumatori. Sono gli esperti dell’associazione a calcolare il valore attuale del buono postale. E lo fanno con una calcolatrice che mette a disposizione proprio Poste Italiane sul sito internet ufficiale: digiti la data di emissione del titolo e l’importo, poi cerchi il valore in euro. Ed è spuntata fuori la cifra di oltre 36 mila euro. Considerando interessi, rivalutazione monetaria e capitalizzazione.

Come recuperarli? Non è stato necessario rivolgersi a un avvocato per intervenire. Agitalia ha inviato una diffida a Poste Italiane per conto della signora Renata titolare del buono depositato 29 anni fa nell’ufficio postale di Fontanelle a Bergamo, dov’è nata prima di trasferirsi definitivamente a Lamezia. La diffida funziona, perchè un buono di questo tipo (nella foto, ndr) scade dopo 30 anni, e se si sollecita il pagamento c’è una proroga di altri 10 anni. «Sono centinaia i casi come questi in tutta Italia», spiega Giovanni Rossetti dell’associazione di consumatori, «ed in Calabria e Sicilia si tratta quasi sempre di somme importanti, che il più delle volte si possono recuperare. Rispettando due requisiti: bisogna essere eredi legittimi e presentare una diffida alle Poste». Conviene rovistare tra le vecchie carte di famiglia e rispolverare le foto.

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