P. Vincenzo Arzente: inutile polemica sulla Carta del Coraggio R/S ( Rover Scolte)

spianataLAMEZIA (CZ) – Ripercorriamo i fatti. Durante la giornata conclusiva della “Route Nazionale” (1-10 agosto 2014), di San Rossore, Pisa, è stata enfatizzata la “Carta del coraggio”, donata poi pubblicamente al presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco e al presidente del Consiglio Renzi, ambedue presenti al grande incontro di 30mila scout dell’Agesci. Conosciuti alcuni dei suoi contenuti, specie relativi alla famiglia, è scoppiata un’accesa polemica tra chi ritiene che i giovani siano stati “manipolati” e chi ritiene che le richieste degli scout all’Agesci “di allargare i propri orizzonti affinché tutte le persone,  indipendentemente dall’orientamento sessuale, possano vivere l’esperienza scout e il ruolo educativo con serenità senza sentirsi emarginati” siano lontane dall’insegnamento della Chiesa. La “Carta del Coraggio” sta ora ritrovando una sua notorietà per delle polemiche che sono poco limpide. Alcuni siti e blog hanno concentrato la loro attenzione sul paragrafo Amore: i ragazzi chiedono alla loro associazione di allargare i propri orizzonti, un confronto e un dialogo rispetto ad alcuni temi, tra cui l’omosessualità. I giovani scrivono: “Chiediamo inoltre all’Agesci che dimostri maggiore apertura riguardo a temi quali omosessualità, divorzio, convivenza, attraverso occasioni di confronto e di dialogo, diventando così portavoce presso le istituzioni civili ed ecclesiastiche di una generazione che vuole essere protagonista di un cambiamento nella società. (…) Chiediamo che l’Agesci non consideri esperienze di divorzio, convivenza o omosessualità invalidanti la partecipazione alla vita associativa e al ruolo educativo, fintanto che l’educatore mantenga i valori dell’integrità morale. Chiediamo alla Chiesa di mettersi in discussione e di rivalutare i temi dell’omosessualità, convivenza e divorzio, aiutandoci a prendere una posizione chiara. Chiediamo che lo Stato porti avanti politiche di non discriminazione e accoglienza nei confronti di persone di qualunque orientamento sessuale, perché tutti abbiamo lo stesso diritto ad amare ed essere amati e che questo amore sia riconosciuto giuridicamente affinché possa diventare un valore condiviso”.

Questo punto è stato preso come pretesto per polemiche con intenti poco leali; certe notizie nascono per diventare strumento interessato per condizionare e avvelenare un dibattito pubblico per finalità di parte.

Richieste certo “coraggiose” queste dei giovani, che non significa abbiano intenzione di allontanarsi da quelli che sono gli insegnamenti della Chiesa, quanto piuttosto, dare voce alla loro necessità di capire, approfondire, confrontarsi onestamente e costruttivamente su temi quanto mai al centro dell’emergenza educativa odierna. P. Vincenzo Arzente, parroco a Lamezia Terme e Assistente di Zona e Branca Regionale R/S,  era presente con gli scout di Lamezia Terme in quei giorni di Route Nazionale. Lo abbiamo raggiunto per raccogliere le sue riflessioni sul “ritorno” di queste polemiche al termine dell’Ultima Conferenza dei Vescovi Italiani.

Ultimamente il dibattito intorno alla Route Nazionale dove è maturata la “Carta del Coraggio” si è riacceso, come è andata in quei giorni?

Trentamila giovani italiani (16-21anni) appartenenti all’AGESCI nella Branca RS, si sono incontrati lo scorso anno per l’appuntamento storico della Route Nazionale…La precedente risaliva a 28 anni fa…Sono stati giorni di cammino faticoso, di incontro e fraternità con fratelli che condividono lo stesso cammino in ogni  parte d’Italia…Un miracolo ed una meraviglia di colori ed esperienze che solo chi lo ha vissuto può testimoniare…Il tema che ha accompagnato l’Evento è stato quello del Coraggio, sostenuto dall’approfondimento nelle singole sedi, dal Libro dell’Apocalisse…”Ecco: io faccio nuove tutte le cose”…La cui rilettura ha scandito il cammino dei giovani nei 10 giorni successivi”. Nell’ambito del campo stabile ( 6-10 agosto) sono stati eletti degli ALFIERI per ciascuno dei Clan di formazione, che si sono incontrati, riflettuto, pregato con personaggi di spicco in ambito ecclesiale,  sociale, culturale e politico, al fine di produrre un loro pensiero finale da offrire come sintesi dell’esperienza vissuta. Anche il presidente Renzi ha offerto la sua testimonianza…”

Quindi è nata la Carta…

Si! Il tutto ha avuto il suo iter conclusivo nella “Carta del Coraggio”, che i ragazzi hanno riletto e votato parola per parola…Contrariamente a quanto si dice, e si legge da più parti anche sul Web ( ed io stesso ricevo in merito numerose domande) nessun Capo ha manipolato il pensiero o posto una sola virgola, a quanto i ragazzi hanno espresso. Avendo vissuto l’evento sapevo dalla mia Alfiere cosa pensavano e cosa scrivevano: l’ho condiviso alle 2 di notte con gli altri Assistenti!… E quando abbiamo avuto certezza, quasi una risposta ai nostri pensieri e discussioni dei giorni precedenti, ed avendo avuto l’assicurazione che il Card. Bagnasco precedentemente ne aveva appreso i contenuti e si era fatto garante dello spirito, dei contenuti del testo, e della sua validità contestuale, abbiamo accettato che il Testo fosse presentato alle autorità civili nella persona del Presidente Renzi, ed ecclesiali, nella Persona del Cardinale Bagnasco. Così è stato nella celebrazione conclusiva.  Essendo ultimamente ritornato alla ribalta ecclesiale nazionale (CEI) il tema della “Carta del Coraggio”, sento in tutta libertà ed al fine di chiarire ogni qualsivoglia dubbio, ciò che essa “non è” e cosa “è” invece nella realtà: non è un documento ufficiale AGESCI; non è il programma AGESCI per il prossimo futuro; non è frutto di nessuna manipolazione di sorta di ragazzi e giovani che hanno riflettuto in tutta serenità e libertà. Essa è invece: un pensiero compiuto dei nostri ragazzi; uno strumento che propone a Capi ed Assistenti, delle ISTANZE ed ESIGENZE formative anche su tematiche ineludibili e difficili: vita, famiglia, povertà, chiesa, ultimi, ecc. ma anche quelle delle situazioni familiari e sessuali diverse, che richiedono di essere illuminate dalla luce della fede e dallo Spirito della Misericordia nell’ottica del pontificato di questo meraviglioso Papa”.

Papa che non ha mancato di dire una “parola definitiva”:

‘L’anno scorso, in agosto, vi ho telefonato quando eravate radunati nella pineta di San Rossore. Vi ricordate? Avevate fatto una grande route nazionale, come dite voi. E avete fatto la “Carta del coraggio”. Questa “Carta” esprime le vostre convinzioni e aspirazioni, e contiene una forte domanda di educazione e di ascolto rivolta alle vostre comunità capi, alle parrocchie e alla Chiesa nel suo insieme. Questa domanda investe anche l’ambito della spiritualità e della fede, che sono fondamentali per la crescita equilibrata e completa della persona umana’: penso che queste ultime parole del Papa, bastino a sedare ogni dubbio e ci rinviino ad un rinnovato impegno di fede, carità, servizio, cammino, instancabile verso quelle strade nuove sulle quali spesso spiazzando ogni nostra convinzione questi stupendi ragazzi ci conducono…Buona strada…!” conclude un convinto ed appassionato P. Vincenzo.

Appuntare dunque l’attenzione su scommesse, sfide, sostegno, comprensione, gioco, condivisione, regole, cambiamento. Bisognerebbe evitare polemiche su ragazzi educati ad essere cittadini attivi, liberi, consapevoli, critici e favorire invece il dialogo tra adulto e giovane che diviene sempre più serrato, mai facile, ma coraggioso. Se qualcuno dei polemisti ha la fortuna di frequentare i ragazzi saprà vedere di quali fragilità sono portatori, di quanto siano confusi e necessitano di capire. Ma vedrà pure la fiducia generosa concessa verso chi sa offrire una sponda solida e credibile. Non si tratta da quale parte stare, ma di fare il bene di ogni ragazzo.

Luisa Loredana Vercillo

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