Chiusura reparto pediatria, il sit-in dei cittadini. Il Primario Saullo assicura “è un blocco preventivo”

pediatria_protesta2LAMEZIA TERME (CZ) – “Giù le mani dai nostri figli”, “Non negate il diritto alla vita dei nostri bambini”, “I bambini lametini non sono figli di un Dio minore”. Sono stati questi alcuni degli slogan che hanno capeggiato nel sit-in di protesta tenutosi dinnanzi il presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” per dire “No” alla chiusura del reparto di pediatria.

Alla manifestazione hanno preso parte circa 40 cittadini che dopo aver urlato il loro disappunto nei pressi dell’entrata del nosocomio, si sono diretti verso il comune di Lamezia Terme per poter parlare con i rappresentanti politici della città ed ottenere risposte e una soluzione concreta della situazione.

Alcune delle persone presenti hanno preso la parola per raccontare le esperienze vissute in prima persona o per dimostrare il proprio dissenso nei confronti di un sistema che sta lentamente portando alla distruzione della sanità calabrese. Le richieste dei cittadini sono quelle di capire il perché non si attuino delle soluzioni immediate e concrete. La loro rabbia e frustrazione si è riversata anche nei confronti della politica a loro avviso assente e indifferente dinnanzi ad una situazione così grave.

Noi di LameziaClick abbiamo ritenuto opportuno ascoltare anche la versione di chi questa incresciosa situazione la vive in prima persona, ovvero il primario del reparto di pediatria, il dott. Ernesto Saullo. “Questa – ha detto – è una situazione che va avanti da più di un anno e i motivi sono noti: il piano di rientro, il blocco delle assunzioni, etc. Pertanto il sistema è entrato in crisi e tutti quanti noi abbiamo cercato di coprire questa emergenza nella speranza di una risoluzione”, il primario ha spiegato come col passare del tempo la situazione si sia aggravata e si siano aggiunte altre problematiche “tant’è che in alcune situazioni abbiamo rischiato di dare cattive prestazioni che avrebbero potuto generare episodi tragici”.

Alla base vi sarebbe una carenza di personale che a furia di fare doppi turni “non è più nelle condizioni fisiche e psichiche tali da poter erogare prestazioni in emergenza – urgenza”. “Io ho un dovere etico, morale ed anche legale di mettere in sicurezza sia il paziente che l’operatore perché l’errore è dietro l’angolo e quelli prevedibili vanno denunciati ed evitati”; Saullo ha poi affermato chiaramente “io non sono per la chiusura, si tratta di un blocco preventivo tant’è che si sta cercando di attirare l’attenzione a tutti i livelli: direzionali, regionali, etc, per smuovere le acque”. “Non è più il momento di tacere – ha proseguito – dobbiamo prevenire la tragicità”.

Il primario ha poi rassicurato che “l’urgenza-emergenza verrà sempre garantita e prima di decidere il trasferimento di un nostro piccolo paziente lo visiterò per poi metterlo in sicurezza, qualora dovessi trasferirlo avverrà in una struttura munita di posto letto”. La speranza del medico è quella di “essere messo nelle condizioni di dare sicurezza e tranquillità perché questo è il mio dovere per il quale sono pagato. Qua ci vogliono risposte valide, competenti e precise che devono riuscire a rispondere alle esigenze che ci sono”. Precisando che sono tanti altri i reparti che versano nella stessa situazione, Saullo ha dichiarato “sto chiedendo con forza che tutti quanti ci si sieda intorno ad un tavolo per non assistere passivamente alla distruzione pezzo per pezzo del nostro ospedale. Mi auguro di non dover chiudere definitivamente il reparto” ed ha sottolineato come “una chiusura dell’ospedale di Lamezia metterà in crisi tutta la sanità calabrese poiché Lamezia assorbe un territorio vasto e sgrava di lavoro i due grossi ospedali di Catanzaro e Cosenza che di conseguenza entrerebbero in crisi”.

Intanto la protesta si è spostata presso il comune di Via Perugini dove i cittadini sono riusciti ad ottenere un incontro con il presidente del consiglio comunale, Francesco Grandinetti ed il vicesindaco, Francesco Muraca. Quest’ultimo ha evidenziato che è necessario “conoscere qual è il progetto che hanno per l’ospedale di Lamezia Terme perché è una situazione che riguarda diversi reparti” aggiungendo che se l’obiettivo è quello di tenerlo aperto devono essere garantite le condizioni affinché possa essere efficiente. Per il vicesindaco è necessario spingere in base alle proprie competenze per una risoluzione immediata, “questo dovrà farlo soprattutto la regione. Su queste battaglie dobbiamo fare forza comune”. Muraca ha anche dichiarato che nella giornata di ieri il Sindaco, Gianni Speranza, ha incontrato Mario Catalano, direttore sanitario dell’Asp di Catanzaro, il quale ha garantito che prenderà provvedimenti per far sì che si possa avere il personale in aggiunta per il funzionamento dei reparti.

Denise Di Matteo

 

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