L’albero di Natale di piazza San Pietro arriverà da Catanzaro

imageCATANZARO- Il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno ha da pochi minuti confermato l’indiscrezione che circolava da qualche giorno: l’albero di natale che Papa Francesco ammirerà affacciandosi dalla finestra della residenza Santa Marta sarà l’abete che arriverà dalla Calabria. Pare che anzi due saranno gli abeti che si contenderanno la “vetrina” più famosa al mondo. La scelta tra i due alberi sarà fatta dalla Provincia in collaborazione con Calabria Verde. L’abete prescelto, poi campeggerà in piazza San Pietro con le sue luci e sarà fotografato da milioni di persone quando il 19 dicembre dopo essere stato issato si svolgerà la cerimonia di accensione ci si augura alla presenza del Santo Padre.

La consuetudine di issare nella Piazza tra le più famose al mondo accanto al presepe, anche l’albero di Natale, è stata inaugurata da San Giovanni Paolo II nel 1982. Da allora, a turno, ogni regione o paese del mondo “offrono” il gradito dono. Catanzaro si ripete dunque in questa bella tradizione; 8 anni fa nuovamente l’albero arrivava dal catanzarese e fu donato a Papa Benedetto XVI. Si trattava di un abete alto quasi 35 metri e dal peso di 150 quintali, all’epoca venne presentato come il più imponente tra quelli regalati al papa. Fu prelevato nella Presila catanzarese, sul monte Gariglione, nel comune di Taverna ed addobbato con venti mila luci.

Ed a proposito di alberi di Natale sarà Papa Francesco, il prossimo 7 dicembre, ad accendere le luci che compongono l’Albero di Natale più grande del mondo, disteso sulle pendici del Monte Ingino, in Umbria. La conferma è arrivata direttamente dal Vaticano, per la gioia immensa del Comitato Alberaioli e di tutta la diocesi eugubina. Jorge Mario Bergoglio, dunque, illuminerà uno dei tanti simboli di Gubbio direttamente da Roma, premendo un semplice tasto su di un tablet, proprio come fece nel 2011 Papa Benedetto XVI.

Alberi, simboli delle bellezze di terre come la Calabria e l’Umbria con le loro speranze di crescita, ma anche della fierezza e della generosità dei loro abitanti.

Luisa Loredana Vercillo

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