Sit-in dinnanzi l’ospedale per impedire la chiusura del TIN. Intanto arrivano le due nuove neonatologhe

protesta_tinLAMEZIA TERME (CZ) – Come preannunciato mediante vari canali social, stamani si è tenuto un sit-in per impedire la chiusura del reparto di Terapia Intensiva Neonatale del nosocomio di Lamezia Terme. La protesta, organizzata da alcuni cittadini ha visto la partecipazione di una settantina di persone, tra cui anche qualche mamma col proprio piccolo a seguito.

Cinzia Potente, una delle cittadine che ha partecipato attivamente all’organizzazione del presidio, ci ha spiegato che la volontà di protestare contro la chiusura del TIN sia scaturita in seguito al ricovero della sua bambina proprio in suddetto reparto. “Io sono una mamma che nel mio piccolo ho voluto protestare contro tutto ciò perchè è inaccettabile che una neomamma debba separarsi dal proprio figlio. Inoltre la chiusura del TIN va impedita perché di mezzo ci sono anche i nostri soldi, in quanto noi cittadini paghiamo le tasse e quindi questo è un nostro diritto e non ci deve essere negato. Se si tocca la sanità, si tocca la vita”.

Mimmo Gianturco, responsabile di CasaPound, ha urlato al megafono il suo dissenso, ripercorrendo tutta la vicenda e riportando le testimonianze di alcuni cittadini. “Non possiamo permettere che i tagli vengano effettuati sulla sanità pubblica che è un nostro diritto e non può essere soggetto a manovre di ragioneria. Dobbiamo tutelare la sanità lametina”.

Alla manifestazione ha partecipato anche la consigliera comunale Carolina Caruso “Oggi manifesto da cittadina contro la chiusura del TIN. Prima hanno chiuso la clinica Michelino alle partorienti, se chiudono anche il TIN, le gestanti saranno costrette a partorire altrove e in caso di insorgenza di complicanze irreversibili o sofferenza fetale i loro bambini rischierebbero la vita”.

Al sit-in ha partecipato anche Felice Lentidoro, rappresentate del comitato “Salviamo la Sanità”. “La questione del TIN ce la stiamo trascinando da ormai un anno e mezzo con il trasferimento di due medici per loro spontanea volontà, il pensionamento di altri e l’entrata in maternità di altre due dottoresse. Ciò che è importante sottolineare è che l’insorgenza di questi casi (i trasferimenti e le maternità) non ha comportato alcuna spesa, perciò avrebbero potuto effettuare uno scorrimento di graduatoria in modo tale da assumere nuovo personale. Altro caso gravissimo è che esiste una circolare, la numero 54, fatta da Scopelliti quando era già decaduto, all’interno della quale viene disposta la chiusura del TIN, tale circolare è stata firmata dal commissario Pezzi. Se non interverremo in tempo ci troveremo senza l’ospedale perchè non dobbiamo dimenticare che la chiusura del centro trasfusionale non è stata ancora scongiurata al 100%”.

Successivamente il corteo si è spostato nel reparto per chiedere testimonianza di quanto sta accadendo al personale medico. A fine mattinata è giunta la notizia che sono stati inseriti due nuovi medici nell’organico per cercare di evitare la chiusura del reparto ma la notizia è stata accolta con molto scetticismo.

Intanto con una nota il Direttore Generale dell’Asp di Catanzaro Dott. Mario Catalano ha dichiarato:

“E’ con viva soddisfazione che comunichiamo di essere riusciti, con la fattiva collaborazione della Direzione Medica di Presidio, guidata dal Dott. Domenico Tomaino, a sostituire due dirigenti medici del reparto di Neonatologia, scongiurandone così la chiusura che avrebbe comportato l’interruzione dell’assistenza ai neonati in sala parto e la conseguente chiusura della stessa. In data odierna hanno, infatti, preso servizio le dottoresse Blandina Pagano e Daniela Tarantino, pediatre neonatologhe, che sostituiscono le due dottoresse in gravidanza.

E’ un primo traguardo che non risolve pienamente i problemi del reparto di Neonatologia, ma ci fa sperare in un intervento risolutivo che, attraverso lo sblocco del turn over ed il conseguente reclutamento di altro personale medico ed infermieristico, possa portare alla riapertura della Terapia Intensiva Neonatale (TIN) e, più in generale, alla normalizzazione di tutte le attività di questo Ospedale, che ha un bacino di utenza che va ben al di là dei confini geografici della città di Lamezia Terme e della Provincia di Catanzaro. La TIN di Lamezia Terme, fiore all’occhiello della Sanità calabrese, è stata la prima nel Meridione ad essere attivata molti anni fa. Da allora sono stati numerosissimi i neonati salvati.”

Denise Di Matteo

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