Kick boxing, chiacchierata con l’istruttore Pasqualino De Sando

kick_boxingLAMEZIA TERME (CZ) – A Lamezia Terme, così come in tutto il territorio nazionale, sta spopolando uno sport da combattimento: la kick boxing. Nel lametino questa pratica sportiva non può non essere ricondotta alla figura di Pasqualino De Sando.

Laureato in Scienze Motorie presso l’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, Pasqualino è istruttore e direttore tecnico dal 2012. De Sando rappresenta una delle figure di spicco dell’intero panorama sportivo lametino.

“La kick boxing – ci spiega il giovane lametino – nasce nel 1974 negli USA. A livello nazionale la kick boxing è disciplinata dalla FIKBMS, l’unica federazione ad aver ottenuto il riconoscimento da parte del CONI. La kick boxing – prosegue De Sando – ad oggi è molto diversa da quella praticata al suo esordio, infatti la sua evoluzione ha dato vita a differenti stili che prevedono diversi regolamenti di gara. Le competizioni possono essere disputate sia sul ring, in tal caso si parla di contatto pieno, che sul Tatami per il contatto leggero”. P

asqualino De Sando è un vero appassionato di questo sport e riesce a trasmettere tale passione e dedizione per la kick boxing ai suoi allievi. Infatti, il giovane gruppo del DT De Sando, ha portato a casa importanti risultati tra i queli spiccano nei 75Kg la medaglia d’argento “Coppa Italia” conseguita da Ruberto Francesco, nei 75 kg medaglia oro “Coppa del Mediterraneo” conseguita da Ruberto Vincenzo e due campioni regionali che sono Orlando Avolio e Francesco De Biase.

De Sando e il suo team hanno partecipato anche ad alcune iniziative a forte impatto sociale come quella di quest’estate sulla violenza sulle donne durante la quale “mediante una dimostrazione abbiamo associato le tecniche della kick boxing a quelle dell’autodifesa. Inoltre, durante tutto il periodo estivo, abbiamo tenuto dei corsi di autodifesta per le donne”.

Il giovane istruttore lametino ci ha poi spiegato come questo sport sia in forte crescita nonostante viva nell’ombra del pregiudizio secondo cui sia uno sport violento. “Anno dopo anno raccogliamo sempre più iscritti e sempre più consensi, merito anche dei risultati che abbiamo conseguito. Questa, inoltre, è una disciplina che si adatta bene a tutti i tipi di persone: bambini, donne, adulti, etc. Purtroppo molti non si approcciano a questo sport perché viene considerato come violento ma in realtà non è così. Basti pensare che la prima cosa che viene insegnata è il rispetto per l’avversario, se questi è a terra la gara viene interrotta mentre nella maggior parte degli sport da combattimento la gara prosegue. Per poter praticare la kick boxing vengono utilizzate anche delle protezioni e vi è un regolamento sanitario molto severo, posso assicurarvi che si fa più male chi disputa una partita a calcetto – ha concluso De Sando – che chi si prende a calci e pugni durante un gara di combattimento”.

Denise Di Matteo

Commenta