Libri di testo, Speranza: “Domani contiamo di risolvere positivamente il problema”

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LAMEZIA TERME (CZ) – “Contrariamente a quanto si sta dicendo e a quanto diffuso in giro artatamente da qualche cartoleria ed esponente politico- precisa il sindaco –  non c’è stato alcun provvedimento di revoca né alcuna circolare da parte del sindaco e della giunta comunale.”

Il primo cittadino – che ha già sentito il presidente del consiglio comunale Francesco Grandinetti e tutti i consiglieri che gli hanno telefonato per valutare insieme il percorso da fare per dare risposte alle famiglie lametine – puntualizza che “la nota partita dall’ufficio è motivata dal fatto che, nell’ottica di definizione del bilancio di previsione 2014, si è pensato a una scelta di contenimento della spesa che influisse il meno possibile sulle fasce più deboli. Per l’acquisto dei libri scolastici della scuola primaria una famiglia spende in media 30 euro a bambino, mentre la fornitura gratuita a tutte le famiglie negli anni scorsi è costata alle casse comunali intorno a 130.000 euro”.

“Sulla questione dei buoni libri, non c’è bisogno di manifestazioni, di commissioni consiliari o di riunioni d’urgenza che ad altro non servirebbero se non ad alimentare la polemica. Il sindaco e la giunta se ne stanno già occupando e pensano di definire positivamente il problema nel pomeriggio di lunedì prossimo, quando si potranno definire i sostegni del bilancio. Contiamo per lunedì di risolvere il problema. Da martedì siamo disponibili a incontrare tutti.” Così il sindaco Gianni Speranza interviene sulla questione della fornitura gratuita dei libri scolastici relativi alla scuola primaria.

“Per nove anni – aggiunge Speranza – l’amministrazione ha garantito a tutte le famiglie, indipendentemente dalla fascia di reddito, libri gratuiti per la scuola primaria, in linea con un’azione amministrativa che, anche in tempi di pesanti tagli ai comuni, ha sempre salvaguardato le politiche sociali e sostenuto le fasce sociali più deboli”.

Speranza ricorda che “da sempre i comuni si sostituiscono allo Stato nel garantire il diritto allo studio così come sancito dall’articolo 34 della Costituzione: sono i comuni che, attraverso le cedole librarie, garantiscono ai figli delle famiglie meno abbienti l’acquisto dei libri di testo mentre lo Stato latita sia sulla scuola primaria, sia sulla scuola secondaria che nel nostro ordinamento rientra nella scuola dell’obbligo”.

Il Sindaco giudica “paradossale” l’atteggiamento “di quei partiti politici e di quei movimenti che a dicembre tifavano per il dissesto come l’Udc, il Nc e altre forze presenti in consiglio. Se non si fosse approvato il bilancio 2013, oggi tutte le famiglie, indipendentemente dalla fascia di reddito, avrebbero dovuto pagare i libri di testo per la scuola primaria e la retta per la mensa scolastica, senza possibilità di esenzione e con tariffe ben più elevate di quelle attuali”.

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